PALERMO – Promossa nel 2008 dalla World Sleep Society e, in Italia, dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS), il venerdì che precede l’equinozio di primavera si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Sonno (World Sleep Day), con lo scopo di divulgare i benefici per la salute di una buona dormita e per cercare di ridurre il peso sociale dei problemi legati ai disturbi del sonno, favorendone la conoscenza e la prevenzione.
La Giornata Mondiale del Sonno quest’anno ricorre venerdì 18 marzo. A causa dei rischi legati al Covid-19, gli appuntamenti saranno soprattutto on line. L’AIMS promuove un evento unico: una staffetta dalle 8 del mattino alle 20 di sera, durante la quale i principali esperti italiani di Medicina del Sonno metteranno a disposizione il loro sapere per fornire notizie utili a chi soffre di un disturbo specifico, o semplici informazioni a chi vuole solo migliorare la qualità delle proprie dormite.
In Italia, circa 13 milioni di persone sono colpite da disturbi del sonno, quali l’insonnia, le apnee in sonno, la sindrome delle gambe senza riposo, i disturbi del ritmo circadiano: l’insonnia, in forma più o meno grave e continuata, colpisce circa il 41% della popolazione; della sindrome delle apnee durante il sonno soffrono circa 2 milioni di persone. I disturbi del sonno si associano spesso ad altre malattie, legate soprattutto al sistema nervoso. Si calcola che, prima o poi, soprattutto nella terza età, quando spesso il disturbo si accentua, circa il 45% della popolazione mondiale è soggetto a qualche disturbo del sonno, seppure di breve durata, magari solo a insonnie ricorrenti.
I disturbi del sonno sono comuni ed equamente distribuiti tra uomini e donne. Tuttavia, in gruppi sociali svantaggiati e in alcune minoranze sono state identificate disparità significative nella prevalenza e nella gravità di determinati disturbi. Inoltre, oggi sempre più persone sono cronicamente private di ore di sonno, a causa di stili di vita troppo stressanti e impegnativi e per scarsa consapevolezza delle conseguenze negative per la salute del poco tempo dedicato al riposo. La mancanza di sonno influenza negativamente lo stato di vigilanza, i tempi di reazione, le capacità di apprendimento, l’umore, la coordinazione occhio-mano e l’accuratezza della memoria a breve termine. La sonnolenza è stata identificata come causa di un numero crescente di incidenti sul lavoro e di incidenti automobilistici. Gli studi hanno anche dimostrato che le persone con insonnia soffrono maggiormente di ansia e depressione rispetto a chi ha una buona qualità di sonno. L’insonnia influisce quindi sulle prestazioni lavorative e sullo stato dell’umore.
Durata, continuità e profondità sono gli elementi fondamentali che garantiscono una buona qualità del sonno. La durata dovrebbe essere sufficiente per consentire al dormiente di riposare fino al mattino seguente; la continuità dovrebbe garantire periodi di sonno fluidi senza frammentazione; la profondità dovrebbe far sì che il sonno riesca a svolgere adeguatamente anche la sua funzione “riparativa” e ristoratrice.
Il dottor Liborio Parrino, uno dei principali esperti italiani di Medicina del sonno, professore di Neurologia all’Università di Parma, ha evidenziato anche il legame tra sonno e salute del pianeta: “Se vogliamo davvero contribuire alla sopravvivenza del pianeta, un’attività saggia è quella di estendere il periodo del nostro tempo di sonno. I periodi di sonno aumentati significano meno consumo di carburante, elettricità, cibo e ossigeno (la respirazione viene attenuata durante il sonno). Una migliore qualità del sonno riduce anche il rischio di infortuni sul lavoro e stradali, promuove la secrezione di melatonina e protegge l’orologio circadiano naturale, che può prevenire l’invecchiamento precoce nell’uomo”. E ha aggiunto: “L’estensione del nostro periodo di sonno migliora anche le nostre prestazioni mentali e del corpo durante il giorno e, ultimo ma non meno importante, migliora la nostra esperienza di sogno, poiché le fasi Rem sono principalmente concentrate nella parte finale del sonno”.
Buon sonno a tutti, allora. Dormite bene e fate bei sogni.
E, se proprio vi capita di svegliarvi nel cuore della notte, fate l’amore e non fate la guerra.
Maria D’Asaro
Lascia un commento