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Diario di un viaggio in Egitto, terra antica e meravigliosa

di | 2022-08-25T17:37:41+02:00 28-8-2022 6:45|Sezione10, Viaggi|0 Commenti

IL CAIRO (Egitto) – Il Covid ci ha rinchiuso fisicamente e mentalmente nelle nostre case e soprattutto intrappolato nelle nostre paure. Finalmente, quest’anno, nonostante media e statistiche ci presentassero nuovi contagi, la gente ha ripreso a partire e tra scioperi e ritardi aerei gli aeroporti gremiti di viaggiatori hanno lavorato a pieno ritmo. Il mio viaggio, pianificato nel tempo, mi ha portato in Egitto, uno dei Paesi più popolati dell’Africa e del Medio Oriente, il 14º più popolato al mondo.

Il Nilo attraversa la capitale, Il Cairo

L’Egitto ha una delle più lunghe storie di ogni Stato moderno, essendo stato continuamente abitato dal X millennio a.C. e io ho potuto ammirare i meravigliosi tesori di questo Paese, dalle piramidi di Giza, Saqqara, moschee e la splendida Alessandria che si affaccia sul Mediterraneo. Piramidi austere, templi faraonici, musei archeologici, del papiro, del cotone e della seta, delle essenze che ti inebriano. Questo è l’Egitto dove antico e moderno si fondono, dove ricchezza e povertà fanno a botte eppure convivono tra loro, dove ti senti non un turista o un ospite ma un amico, un fratello accolto con affetto dall’ospitalità egiziana. Tutto ti rapisce e qui sembra di ritrovarsi in un libro di Storia, quella che tutti abbiamo studiato e che, in Egitto, si può letteralmente toccare con mano. L’Egitto è un sogno, è un viaggio nella storia e nella magia dell’Africa.

Giza by nigt

Raccontare l’intera permanenza di 7 giorni sarebbe troppo per i lettori, mi limiterò a parlare di Giza e del Cairo visitati in due giornate intense, stancanti ma emozionanti. Con un tour privato di circa tre ore, con partenza da Giza e accompagnati da una guida egittologa, abbiamo potuto vivere la meravigliosa esperienza della visita alle piramidi, il simbolo più rappresentativo dell’Egitto, attraversando a dorso di un dromedario l’altopiano di Giza. Si sono visitati i siti più importanti, dalle tre piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, situate sull’omonimo altopiano, a 18 chilometri dal Cairo, e che non sono solo il monumento più importante d’Egitto, ma anche il più antico del mondo.

Abbiamo ammirato la grande Sfinge, figura mitologica raffigurata come un mostro con il corpo di leone e la testa umana, e per questo chiamata androsfinge. È costruita vicino alle piramidi come simbolo protettivo, per augurare una serena vita nell’aldilà al faraone e anticamente si credeva raffigurasse il faraone che doveva proteggere. Si trova sulla riva occidentale del Nilo, è rivolta verso est, ed è situata nella parte nord del complesso delle piramidi, ai loro piedi. E anche se la data della sua costruzione è incerta, si pensa che la testa della Grande Sfinge sia quella del faraone Chefren. Le tre piramidi principali della necropoli di Giza sono Cheope, Chefren e Micerino. All’interno del complesso funerario abbiamo inoltre potuto ammirare numerose piramidi minori. Conosciuta anche come la Grande Piramide di Giza, Cheope (Khufu) è la piramide più grande, oltre ad essere la più importante. È alta circa 140 metri e il perimetro della sua base è di quasi 1 chilometro.

Il papiro presso gli Egizi

La Piramide di Chefren è la seconda più grande d’Egitto ed è l’unica che conserva sulla sommità una parte della copertura in calcare bianco di Tura che anticamente ricopriva l’intera costruzione. La Piramide di Micerino è la più piccola delle tre, con un’altezza di circa 66 metri e il lato della sua base quadrata di 100 metri. Le piramidi sono monumenti dalla struttura esterna molto imponente, ma all’interno le stanze sono piccole e vi si accede attraverso corridoi stretti, angusti e difficilmente percorribili. Abbiamo visitato internamente la seconda piramide, quella di Chefren, e abbiamo riscontrato nel tour ambienti poco capienti e poco adatti a chi non ama gli spazi chiusi e affollati o soffre di claustrofobia. Intorno alle ore 13,00, con 40 gradi che quasi potevano cuocere un uovo, ci siamo diretti alla necropoli di Saqqara. È uno dei più importanti siti di sepoltura dell’antico Egitto. La tomba più grande e imponente è quella del faraone Djoser con la sua famosa piramide a gradoni. Questa piramide riveste una grande importanza architettonica perché è considerata un precursore delle classiche piramidi.

Piatti tipici egiziani

Il monumento è costituito da sei mastabe, tombe primordiali piatte, di dimensioni decrescenti, costruite una sull’altra. La camera funeraria del faraone si trova sotto la piramide attuale e abbiamo potuto visitarla internamente. La necropoli è un sito in continua evoluzione perché vengono scoperte e poi aperte al pubblico sempre nuove tombe e si consiglia di visitare il sito senza fretta perché è davvero pieno di tesori immersi nel deserto. Dopo il pranzo in un caratteristico locale cairota, dove abbiamo potuto assaporare la cucina tipica egiziana influenzata in parte da quella mediterranea, in parte dalla tradizione gastronomica mediorientale con ampio uso di spezie come il coriandolo, il cumino, la curcuma, il pepe nero e l’immancabile shatta, il peperoncino, presente praticamente ovunque e leccarci letteralmente i baffi degustando i piatti a base di carne come la Kofta (una sorta di polpetta di carne macinata sottile e dalla forma allungata), l’Hawawshy (un panino cotto al forno e ripieno di carne macinata speziata), lo Shish Tawooq (uno spiedino di pollo cotto sui carboni) e il Kebab, abbiamo ripreso il nostro viaggio verso il Cairo per visitare il museo del papiro.

Mummia presso il museo egizio del Cairo

È il luogo migliore per acquistare un papiro, ed è stato curioso vedere la pianta, il modo in cui si ricava la carta, e il modo in cui si colloca e si pressa per dar luogo alla carta. Sempre in serata si è poi visitato il museo del cotone e delle stoffe dove abbiamo potuto osservare gli abiti della tradizione locale ed effettuare acquisti sorseggiando dell’ottimo the all’ibiscus o il caratteristico caffè locale.

Il sarcofago della piramide di Chefren

La giornata successiva ha avuto inizio alle 9  ed è stata destinata alla visita della Cittadella di Saladino, che fu costruita da Saladino, Salah El Di, sulle colline di Moqattam nel 1183 d.C. e della maestosa moschea di alabastro di Mohamed Ali, la più significativa della città. Un’esperienza unica da fare assolutamente almeno una volta nella vita. L’edificio ottomano è il più grande ad essere stato costruito nella prima metà del XIX secolo e, grazie al doppio minareto, è il luogo che, avvicinandosi alla città, risulta visibile con maggiore facilità. La moschea venne costruita sul sito del vecchio palazzo reale dei Mamelucchi tra il 1830 e il 1848, e poggia su un terreno su cui sono accumulati i ruderi degli edifici preesistenti. Al suo interno si può visitare la tomba di Muhammad Ali Pasha e la spettacolare cupola mozzafiato.

Questa costruzione è chiamata anche “Moschea di Albastro” per il materiale utilizzato nel rivestimento. Il cortile con portici presenta al centro una fontana per le abluzioni e ha una piccola torre quadrata con orologio, regalato dai francesi e mai funzionante per avere in cambio un obelisco. Ciò che sorprende il visitatore è che l’interno della moschea è spoglio di qualsiasi figurazione umana e divina a causa di un espresso divieto della religione musulmana, ma al suo interno è arricchito da coloratissime vetrate e immensi lampadari. Nella terrazza-giardino sul retro della moschea si può ammirare l’immenso panorama della città avvolta sempre da una leggera nebbia che rende arcano e misterioso il luogo.

Museo egizio del Cairo

Per concludere il tour ci si è diretti verso il Museo egizio per scoprire reperti, tesori e la collezione più significativa al mondo di antichità faraoniche. Costruito nel 1901 dall’impresa edile italiana Garozzo-Zaffarani, su progetto dell’architetto francese Marcel Dourgnon, l’edificio è uno dei più grandi musei della regione. Le statue e la storia mostrate sono incredibili e sbalorditive ma forse mezza giornata dedicata alla visita non ha reso giustizia al questo meraviglioso luogo. Il Museo espone gli oggetti più grandi e preziosi dell’arte egizia nel mondo, una rara collezione di oltre 250.000 manufatti risalenti a 5000 anni fa, inclusa una mostra dedicata a Tutankhamon, una collezione di tesori, oro e gioielli sepolti nella sua tomba per oltre 3.500 anni prima che fossero scoperti negli anni ’20 quando la sua tomba fu scavata.

Le piramidi di Giza

Terminata la visita intorno alle 13, degustato velocemente sul pulmino un kebab e una coca, ci si è diretti verso il Museo delle essenze e dei profumi dove siamo stati accolti da personale affabile e gentile che dopo averci offerto del the alla menta, del succo al mango o al guava e del tamarindo ci ha proposto profumi e unguenti per il corpo e la casa e meravigliosi oggetti in vetro soffiato che potevano anche essere acquistati in loco. Il viaggio nella storia dell’antico Egitto con le persone giuste rende ancora più unico e magico questo popolo. Questo magico viaggio indietro nel tempo è e sarà indimenticabile.

Lasciamo ai lettori la curiosità delle meraviglie che ci hanno affascinato nella splendida città di Alessandro Magno. Sarebbe troppo lungo soffermarsi anche sul resto del viaggio che ci ha regalato non solo tesori di inestimabile valore ma soprattutto la conoscenza di un giovane Mohamed Ali Abo Rovan che oltre a farci da guida e da autista è diventato per la mia famiglia un amico, un fratello, un figlio.

Virginia Mariane

Nell’immagine di copertina, l’imponente moschea del Cairo

Amante del buon cibo, di un libro, della storia, dell’archeologia, dei viaggi e della musica

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