//Daria, ti promettiamo un mondo migliore

Daria, ti promettiamo un mondo migliore

di | 2020-03-22T06:33:15+01:00 22-3-2020 6:36|Punto e Virgola|0 Commenti

Il condominio dove abito, a Viterbo, ha un inquilino in più: è nata Daria, proprio nei giorni più acuti della pandemia. Una bella notizia proprio nel momento in cui di novità positive se ne sentono e se ne vedono ben poche. C’era un bel fiocco rosa ad annunciare il lieto evento, commentato da un anonimo residente con un cartello scritto a mano. Un messaggio semplice, ma assai sentito, sintetizzabile in un messaggio chiaro: “Tu pensa a crescere bene, noi ti promettiamo un mondo migliore”.

Già, perché comunque andrà a finire questa faccenda (speriamo bene e speriamo presto, ma su quest’ultimo aspetto i dubbi cominciano ad essere tanti), ci ritroveremo a vivere in un mondo cambiato e possibilmente migliore. Saremo tutti costretti a valutare diversamente alcune priorità che sembravano incorruttibili: denaro, successo, notorietà. La finanza tout court dovrà necessariamente fare un passo indietro e, se non lo farà,  dovrà fare i conti con scenari mutati e più portati a tenere in evidenza altri valori: l’ambiente, l’agricoltura sana e compatibile, l’energia pulita. E ancora il lavoro per tutti e giustamente remunerato, evitando gli ipersfruttamenti che mortificano anche le migliori intelligenze, soprattutto nel nostro meraviglioso e (per certi versi) disgraziato Paese.

Alla piccola Daria, quando sarà in grado di capire, racconteremo che lei è nata nel periodo più complicato che la stragrande maggioranza di noi abbia mai vissuto (ormai i nostri genitori e i nostri nonni che avevano conosciuto gli orrori della guerra in gran parte se ne sono andati): qualcosa di inimmaginabile fino a qualche mese fa. Le spiegheremo che, pur non essendo in una battaglia dichiarata, abbiamo vissuto per settimane chiusi in casa per evitare che quel contagioso e subdolo coronavirus facesse ancora più vittime. E che, insieme alla ninna nanna del babbo e della mamma, alle 18 di ogni pomeriggio c’era un vicino che spalancava le finestre e spandeva nell’etere le note dell’Inno di Mameli (la Canzone degli italiani) e quelle un po’ meno nobili ma ugualmente gradevoli di “Felicità” di Al Bano e Romina, di “Meraviglioso” nella versione dei Negramaro, di “Avrai” di Baglioni. Ma le diremo soprattutto che da quei giorni terribili siamo venuti fuori da cittadini più maturi e consapevoli.

Ecco, Daria, questa non è una promessa, ma un impegno serio sul quale tutti dobbiamo essere concordi: quando sarai grande, ti faremo trovare un mondo migliore.

Buona domenica.

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