ROMA – Sotto il cielo stellato di Roma, circondati dalla maestosità del complesso archeologico di Caracalla, ogni estate si rinnova la magia di un evento unico con l’icona del balletto italiano e internazionale: lo straordinario Roberto Bolle. Appuntamento che è diventato imperdibile per gli appassionati della danza. Quest’anno, tra ruderi che arrivano a quasi trenta metri di altezza e spazi verdi, il 17 e 18 luglio le due serate di gala dello spettacolo “Bolle and Friends”.
Entrambi gli appuntamenti sono stati trionfali e hanno incantato un pubblico numeroso, ampio e diversificato rispetto a quello elitario del balletto. Bolle è riuscito a raggiungere grandi platee rendendo popolare un’arte aristocratica con il suo formidabile fascino e la sua non trascurabile bellezza.
Il palco di Caracalla è stato illuminato da grandi stelle del gotha della danza giunte dal Teatro alla Scala di Milano, dal San Francisco Ballet, dal Boston Ballet, dal Bayerisches Staatsballett di Monaco e dall’Hungarian National Ballet di Budapest. Il programma è stato ricco e trasversale, sono state proposte coreografie di genere classico e moderno di grande impatto, si è passati da celebri balletti del repertorio tradizionale (Il Corsaro, Lo Schiaccianoci, Don Chisciotte) a un genere più moderno dove Roberto Bolle si è sdoppiato tra “Dorian Gray” e “Caravaggio”.
Nel passo a due “Caravaggio”, Bolle fonde la sua danza con le luci del grande Maestro e riesce, come forse nessun altro avrebbe potuto, a far scorrere il suo sangue nelle vene del Caravaggio. Tuttavia è con l’omaggio a “Dorian Gray” che Roberto Bolle letteralmente ipnotizza il pubblico. La propria immagine “catturata” live in un videoselfie e riflessa in un quadro moderno, uno schermo led dove prende vita un alter ego tormentato che va in pezzi, mentre il ballerino trionfa sulla scena. E’ ‘Dorian Gray’ realizzato con l’eclettico violinista e compositore Alessandro Quarta.
Davvero uno dei momenti più potenti e applauditi; la platea strapiena di un pubblico di tutte le età è letteralmente affascinata e coinvolta. Lo scenario di Caracalla, l’atmosfera magica accompagnata dalle noti musicali forti, decise, versatili, emozionali, passionali, del violino di Alessandro Quarta e al centro della scena Roberto Bolle che regala forti emozioni a tutti, con la sua professionalità, le sue figure, i salti, le gambe, i muscoli, il cuore: un concentrato di bravura che illuminano le rovine della civiltà romana con forza e grazia.
Adele Paglialunga
Nella foto di copertina, un momento della performance di Roberto Bolle a Caracalla
Descritto in un modo semplicemente perfetto, brava! !!!