Molte regioni d’Italia vanno in lockdown, ma adesso si preferisce usare il termine “zona rossa”. Cambia la denominazione, non la sostanza.
Le visite a parenti e amici sono vietate, tranne che dal 3 al 5 aprile in ambito regionale e seguendo le regole della zona arancione. Sospesa la didattica in presenza in tutte le scuole, dai nidi alle superiori. Resta la possibilità di andare in classe per gli alunni disabili o che hanno bisogni educativi speciali e per tutti gli studenti che prendono parte a dei laboratori.
Impossibile mangiare fuori o bersi un caffè al bar. Queste attività sono infatti chiuse al pubblico. Resta sempre possibile l’asporto o la consegna a domicilio. Per i bar l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18. Per le enoteche e ristoranti fino alle 22.
Possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Infatti, l’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro.
Non si può uscire di casa se non per comprovati motivi di “lavoro, salute o necessità”. Quindi niente spostamenti anche all’interno del comune; vietato andare, ovviamente, fuori comune o fuori regione se non per i soliti motivi di lavoro, salute o necessità, che invece consentono lo spostamento. Sempre consentito il ritorno alla residenza, domicilio o abitazione.
Palestre e piscine chiuse alle attività sportive; consentita l’attività fisica individuale all’aperto. Si può uscire dal proprio comune per fare jogging o andare in bicicletta, se il punto di partenza e di arrivo coincidono.
Sono previste limitazioni alle categorie e ai servizi acquistabili. Chiusi i negozi di abbigliamento, calzature e gioiellerie. Stop ai mercati, salvo la vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Fermi anche parrucchieri, barbieri e centri estetici. Restano aperti i negozi che vendono alimentari. oltre che tabaccherie e edicole.
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