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Cronofagia, la malattia che “mangia” il tempo

di | 2023-06-18T23:35:38+02:00 18-6-2023 5:10|Attualità, Sezione 3|0 Commenti

MILANO – Cronofagia è il termine che identifica uno dei mali di questa società contemporanea: la difficoltà a ritagliarsi del tempo libero per sé stessi. Talmente presi dagli impegni non si riesce più a trovare il modo di rallentare per gustare una giornata a far niente godendo del proprio spazio per perdersi in un tempo “morto” pieno di energia nuova. Talmente abituati ad avere tanti impegni che non appena si libera un buco nella giornata ci si adopera per incastrarci un’altra attività. Le giornate dedicate totalmente al lavoro, magari ai social network, ai video, alla televisione e a qualche acquisto, all’attività fisica, non lasciano spazio all’improvvisazione e alle sorprese. Si è convinti di non avere mai abbastanza tempo per tutto.

In effetti non è l’assenza di tempo il problema ma la volontà o la possibilità di amministrarlo bene, senza sprechi. E passare del tempo a rimirare un tramonto, a rilassarsi guardando il soffitto o a consolare un amico non è certamente tempo sprecato. La mentalità dilagante obbliga ad essere sempre efficienti, ad “essere sul pezzo” per non perdere l’occasione. É questo che divora il tempo. Lessicalmente, il significato del termine cronofagia è legato alla sua derivazione composita dal greco: cròno sta per “tempo” e fagia per “mangiare” o “consuetudine di mangiare”. Di fatto le richieste della società moderna non fanno altro che mangiare il tempo di ciascuno, fino all’ultimo minuto.

Il primo a parlare di cronofagia è stato Jean-Paul Galibert in “I cronòfagi. I 7 principi dell’ipercapitalismo” dove ha messo in luce i risvolti negativi del capitalismo. Ogni momento ormai è legato alla produttività e monetizzato, anche quando l’impegno in questione non riguarda direttamente l’attività lavorativa. È il caso di quando si è occupati nella navigazione su Internet, oppure si utilizzano i social network, o ancora nello shopping online promosso da opportune strategie di marketing. Queste attività di fatto portano profitto a qualcuno, ma non necessariamente a chi ne è direttamente coinvolto. Tutto è pianificato, le telefonate ad amici, le passeggiate, la doccia, tutto per sfruttare ogni istante della giornata. Anche i giorni deputati al riposo e al relax vengono riempiti con corsi, stage, viaggi organizzati così da non poter mai rallentare il ritmo.

Quali le conseguenze? Certamente l’insonnia. Sì, perché il cervello non smette di pianificare nemmeno quando si chiudono gli occhi per riposare. Si rivedono le attività della giornata e automaticamente si organizza quella dei giorni successivi senza poter dormire. L’insonnia è il disturbo del sonno più diffuso nel mondo e comporta una serie di problematiche relative alla salute. La riduzione del sonno o addirittura la mancanza di esso sembra essere una delle cause principali di morte negli Stati Uniti, senza pensare che essa spesso è causa di malattie cardiovascolari, cancro, malattie cerebrovascolari, ictus, diabete e ipertensione. Molte persone che soffrono di insonnia sono anche depresse, spesso stanche, nervose, disturbi che spesso sfociano in vere e proprie malattie psichiatriche.

Quella della cronofagia è un’argomentazione che apre gli occhi su quasi tutti gli ambiti della vita quotidiana. Impossibile non soffermarsi, per esempio, sul tempo libero per eccellenza, quello della vacanza. Basti pensare alla vacanza all inclusive, in essa non c’è tempo per la libertà, per i momenti di vuoto e di ozio e così accade anche nel tempo “normale”. Vale la pena allora chiedersi quale e quanto sia nella vita odierna dell’individuo il tempo dedicato alla contemplazione ed alla libertà. Com’è cambiato l’utilizzo del tempo dedicato alla “non produttività”? Come sono cambiate le occasioni di impiegarlo e come viene impiegato e con chi? Spesso con persone che potrebbero essere utili per raggiungere un obiettivo professionale a dispetto del desiderio del tutto umano di staccare totalmente la spina.

Si può facilmente notare come i pochi spiragli di libertà che in passato sarebbero stati definiti tempi morti o liberi, vengono completamente invasi da dispositivi digitali e da una realtà virtuale che sembrerebbe annullare la noia, rendendo ognuno raggiungibile e interrompibile 24 ore su 24, sempre attivi, di giorno e di notte, in treno, in autobus, al pronto soccorso, al bar e perfino in bagno. Non esiste tempo vuoto che non possa essere riempito, tanto che la cronofagia ha condotto e sta conducendo alla nascita di nuovi malesseri e nuovi disturbi legati all’ansia. L’unica soluzione è quella di prendere coscienza del fenomeno e cercare di rallentare i propri ritmi ritagliando per sé stessi e per i propri affetti del tempo in cui si è totalmente sconnessi dal resto.

Margherita Bonfilio

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