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Covid, casi in aumento anche se fa caldo

di | 2024-07-12T19:39:12+02:00 14-7-2024 5:30|Attualità, Sezione 7|0 Commenti

Sono in aumento nelle ultime settimane le infezioni da SarsCoV2: dal 27 giugno al 3 luglio sono stati 3.855 i nuovi casi rilevati secondo i dati del bollettino settimanale sul monitoraggio di Covid-19, diffuso il 5 luglio da ministero della Salute e Istituto Superiore di sanità. Nella settimana precedente, dal 20 al 26 giugno, si erano registrati 2.505 nuovi contagi. In Italia la variante di Sars-CoV-2 più diffusa resta la «JN.1», con tutti i suoi sotto-lignaggi, in particolare la sottovariante «KP.3», più contagiosa rispetto alle precedenti.

«SarsCoV2 non ha una “stagionalità” ma circola tutto l’anno – precisa il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) – anche se un po’ meno nel periodo estivo perché passiamo più tempo all’aperto piuttosto che in ambienti chiusi e affollati, e poi le case sono più arieggiate». Ma allora perché si registrano più casi? Dipende anche dalle varianti e sottovarianti che circolano e dalla loro capacità di diffondersi più rapidamente, come spiega l’infettivologo: «Se sono ad alta trasmissibilità – come la variante dominante JN.1 e ancor più la recente sottovariante KP.3 – fanno aumentare la circolazione del virus e quindi aumentano i nuovi casi; accade ancora di più se sono in grado di “sfuggire” all’immunità acquisita (perché si è vaccinati o perché si è avuto il Covid)».

I sintomi più comuni tipici delle varianti in circolazione sono raffreddore, febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari. «Le varianti in circolazione tendono a interessare le alte vie respiratorie, quindi, in generale, a causare raffreddore, un po’ di febbre, mal di gola, mal di testa, ma poche polmoniti. Però – avverte il professor Andreoni – anche se si tratta di forme poco aggressive, quando colpiscono una persona fragile possono causare gravi conseguenze ed essere anche letali. Non dimentichiamo che ogni settimana ci sono in media 20 decessi; dal primo gennaio 2024 al 3 luglio sono morte 1.688 persone». ​

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