MILAZZO (Messina) – Mare color smeraldo, acque fresche e cristalline dove i pensieri si disperdono e si riesce solo ad apprezzare la natura. Sicilia, zona di Milazzo, promontorio di quasi 25 kmq, compreso fra il Golfo di Patti ed il Golfo di Milazzo, dove viene curata con passione la biodiversità ambientale che racchiude peculiarità naturalistiche uniche e preziose. La zona, in cui si possono apprezzare meraviglie floro-faunistiche, è tutelata dal marzo 2019 divenendo Area Marina Protetta (AMP). A raccontare con passione di questo territorio del Capo Milazzo è il biologo marino Mauro Alioto, del Blunauta Diving Center Milazzo, che insieme ad altri istruttori, sub e biologi, con l’Associazione Marevivo Onlus, cura l’ambiente marino, esplora e fa conoscere le bellezze della zona. Gli appassionati a cui si rivolge l’Associazione sportiva sono i ragazzi più giovani (dagli 8 anni in su), i disabili e adulti di ogni età che amano e intendono immergersi nelle acque milazzesi.
Sono tante le iniziative promosse dall’Associazione: dal ”Battesimo del mare”, ossia la prima immersione guidata con gli istruttori e sub per approcciare al mondo marino protetto, fino alla tutela ambientale dell’Area Marina Protetta. L’ultima iniziativa ha visto protagonisti proprio BlunautaA e i ragazzi “speciali” D.D.I. (Disabled Divers International, con sede a Monza) per la prima volta nella loro vita, con il presidente nazionale Luca Crippa, intervenuto per l’evento, nella bellissima cornice della Riva Smeralda di Capo Milazzo. I ragazzi hanno partecipato con entusiasmo ad una prova di immersione subacquea a pochi metri di profondità, entusiasti per l’iniziativa e i diplomi conseguiti.
“Lavorare coi ragazzi è un’esperienza unica, viene la pelle d’oca -riferisce il biologo milazzese – perché raccontare il mare è per me sempre incredibile. Cadono le barriere emozionali… Quest’anno abbiamo lavorato con circa 1100 ragazzi degli Istituti Comprensivi della città di Milazzo, sensibilizzando alla tutela dell’ambiente, la conoscenza del territorio e del fondale marino”. Il Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta Capo Milazzo (composto da Comune di Milazzo, Università degli Studi di Messina e Associazione Mare Vivo Onlus) cura l’area che racchiude nel suo perimetro una varietà di paesaggi, spiagge incantevoli e tramonti mozzafiato. L’area protetta tutela e valorizza la biodiversità marina e costiera, con particolare attenzione agli habitat naturali, anche attraverso interventi di recupero di materiali inquinanti come plastica. Il mare gioca un ruolo fondamentale nel regolare il clima del pianeta, produce oltre il 50% dell’ossigeno che respiriamo, con una funzione paragonabile a quella delle foreste tropicali, e assorbe circa un terzo dell’anidride carbonica in eccesso immessa nell’atmosfera dalle attività antropiche.
Negli ultimi anni, però, le risorse ittiche si stanno esaurendo, gli habitat terrestri e marini sono sempre più inquinati dalle attività antropiche, la biodiversità è a rischio e gli oceani stanno diventando sempre più caldi e acidi. La pesca dissennata e illegale che sta stravolgendo l’intera rete trofica e l’inquinamento sempre più esteso stanno mettendo a serio rischio le funzioni vitali per il pianeta svolte da mari e oceani. Le associazioni sensibilizzano i Governi per ottenere leggi efficaci e concrete finalizzate alla conservazione e alla difesa dell’ecosistema marino e delle sue specie. Approvata da pochi mesi, in Italia, su input europeo, è la legge Salvamare (L. 60/2022) che permette ai pescatori di smaltire in banchina i rifiuti pescati al largo, azione che prima costituiva il reato di trasporto illecito di rifiuti. La legge, inoltre, prevede l’installazione di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare la plastica prima che arrivi in mare e si occupa anche di dissalatori, educazione, campagne di pulizia, Posidonia oceanica e tanto altro.
Anche le Nazioni Unite hanno lavorato sui cambiamenti climatici (UNFCCC) parlando di “mutamenti climatici” per riferirsi ad un cambiamento del clima attribuibile direttamente o indirettamente ad attività umane, mentre la “variabilità climatica”, quella generata da cause naturali. Il clima sulla terra è cambiato molte volte per cause naturali, ma oggi siamo entrati in una nuova era per il clima, con innalzamenti delle temperature causati dalle concentrazioni di CO2 emessa dalle attività dell’essere umano. L’impatto più importante del riscaldamento globale (Global Warming) si ha sugli oceani. I cambiamenti climatici rappresentano una grave minaccia per la vita nei nostri mari, comprese le barriere coralline e la pesca, con ripercussioni su ecosistemi marini, economia e società, in particolare quelli più dipendenti dalle risorse naturali. Il rischio rappresentato dai cambiamenti climatici può essere ridotto limitando il riscaldamento globale a non più di 1,5 °C. Le emissioni di carbonio dalle attività umane stanno causando il riscaldamento degli oceani, l’acidificazione e perdita di ossigeno con alcune evidenze di cambiamenti nel ciclo dei nutrienti e nella produzione primaria. Il riscaldamento dell’oceano sta colpendo gli organismi marini a più livelli trofici, incidendo sulla pesca con implicazioni per la produzione alimentare e le comunità umane.
Preoccupazioni per quanto riguarda l’efficacia dell’attuale governance degli oceani e della pesca è già stata segnalata, evidenziando la necessità di attenuare tempestivamente questi cambiamenti. L’innalzamento delle temperature è una delle cause di perdita di biodiversità. Sempre più organismi sono sottoposti a forti stress dovuti alle variazioni climatiche. Diverse specie di animali e di piante, per fuggire al riscaldamento del pianeta, spostano la loro distribuzione verso maggiori latitudini o altitudini, provocando forti squilibri a livello ecosistemico. Blunauta Diving Center conosce bene le problematiche legate all’ambiente e infatti nell’area Marina Protetta di Milazzo non è consentito l’ancoraggio, se non ai natanti e alle imbarcazioni da diporto, esclusivamente su fondali inerti o ciottolosi individuati in alcune aree, con velocità non superiore a 3 nodi. Così viene protetta la flora marina che riconosce specie acquatiche come la Gorgonia bianca, che si incontra scendendo verso le profondità, poi la gialla ed ancora più giù grandi “ventagli” di Gorgonia rossa.
A nord della Secca di Ponente, recenti campagne di ricerca hanno portato alla scoperta di una vasta foresta di corallo nero, mentre nelle profondità marine del Promontorio troviamo anche il falso corallo nero, una specie parassita di altre gorgonie rigorosamente protetta. Nelle acque milazzesi esiste la particolarissima Stella gorgone che ha cinque braccia, che si ramificano più volte formando decine di bizzarre ed eccentriche spirali, con le quali si aggrappa alle gorgonie. In tutta la zona si estendono immense praterie di piante acquatiche, fondamentale indicatore biologico dello stato di salute del mare. La sua presenza massiva è dunque un buon indice di salute generale del mare di Milazzo. Non è da meno la fauna marina, infatti spesso nelle secche, ci si può trovare attorniati da grandi banchi di Barracuda mediterraneo, Cernia rossa, dorata, oltre saraghi, musdee, corvine, dentici e scorfani. A basse profondità, l’associazione effettua l’attività di snorkeling guidato o immersioni con le bombole. In autunno, sempre a basse profondità, è possibile avvistare tonnetti e altri pelagici su acciughe, sardine, latterini e vari piccoli pesci. Tra i progetti promossi vi è la tutela ai gruppi di delfini i quali stazionano intorno alla penisola del promontorio con coinvolgimento delle famiglie e della comunità per incentivare il rapporto con la natura dalla quale con la tecnologia ci si allontana sempre più.
Riscoprire la bellezza di una passeggiata sul promontorio di Capo Milazzo permette di osservare dall’alto la bellezza dell’isola, per immaginare e poi immergersi nell’azzurrità del mare.
Claudia Gaetani
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