Già qualche settimana fa, “Punto e virgola” si era occupato del coronavirus sottolineando che forse l’allarme era eccessivo. In questi giorni la situazione è peggiorata, nel senso che il numero dei contagi è aumentato e si sono dovute registrare anche una dozzina di morti. Quindi, la situazione non va sicuramente sottovalutata ma resta valido l’appello precedente: non lasciamoci prendere dal panico. Non è il caso e soprattutto non serve per affrontare con lucidità e competenza il problema.
Naturalmente chi scrive non è medico, né ha particolari competenze per poter disquisire della faccenda in termini scientifici. Ciò che è chiaro dalle dichiarazioni degli esperti è che il Covid 19 risulta particolarmente aggressivo contro le persone di una certa età, soprattutto se affette da altre patologie piuttosto serie; negli altri casi, per quanto numerosi possano essere, la malattia può essere gestita e curata e porta alla guarigione. In particolare, è opportuna ricordare l’affermazione di un virologo di fama: “Il coronavirus ha alte probabilità di contagio, ma bassa incidenza di letalità”. Di fronte a queste assicurazioni della comunità scientifica, non solo italiana ma internazionale, bisogna essere prudenti senza però abbandonarsi all’isteria collettiva che ha contagiato molti concittadini, praticamente di ogni zona d’Italia.
Perché prendere d’assalto i supermercati per fare scorte di prodotti alimentari e non solo come se si fosse alla vigilia di una guerra nucleare o di una carestia senza fine? Non ha senso e non ci sono onestamente i motivi per prevedere catastrofi di questa portata. E’ stato diffuso un decalogo di comportamenti da tenere sia per prevenire il possibile contagio sia per adottare tutte le misure necessarie quando si ha il sospetto che si possa essere incappati casualmente nel coronavirus: basta seguire quelle norme. Senza se e senza ma.
Tutti noi cittadini siamo chiamati a dare una mano in questa fase, ma soprattutto devono essere le autorità politiche e amministrative ad ogni livello a dare l’esempio. Fughe in avanti, provvedimenti drastici e immotivati, speculazioni di infima qualità per guadagnare qualche consenso a buon mercato (tanto in Italia si vota molto spesso…) non possono e non devono trovare spazio in momenti in cui va superata con determinazione e competenze adeguate la fase emergenziale. E un ruolo decisivo deve avere anche la stampa chiamata semplicemente a fare il suo lavoro, che è solo quello di informare correttamente. Senza esagerazioni e senza sottovalutazioni.
Parafrasando Ennio Flaiano si potrebbe dire che in Italia la situazione è spesso drammatica, ma raramente è seria. Ecco, adesso dobbiamo essere tutti seri e motivati nel debellare il Covid 19. Evitando divisioni, allarmismi e psicosi. Dimostriamo tutti insieme di essere un popolo che, nei momenti di difficoltà, dimentica polemiche e contrapposizioni e lavora per un unico grande obiettivo. L’Italia è un grande Paese, una delle maggiori potenze mondiali, e ha mezzi e risorse per vincere e mettere in fretta nel dimenticatoio questo pericolo.
Buona domenica (anche col coronavirus).
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