NUORO – Viviamo in una società dove il reo tempo “fugge via e mai s’arresta un’ora”. Oberati da mille impegni da svolgere in manciate d’ore che ci sfuggono dalle mani, spesso siamo stanchi, nervosi e stressati. La soluzione più semplice sarebbe assumere qualche farmaco. Le pilloline magiche, espletato il loro compito, ridonerebbero forza, energia e tranquillità all’animo e al fisico umano. Eppure esiste un’altra soluzione assai più sana ed efficace, utile per ridare vigore ed energia ma che può generare numerosi altri benefici. Parliamo del “Training Autogeno”, conosciuto anche con la sigla TA. È una tecnica di rilassamento usata in ambito clinico nella gestione delle emozioni, dello stress e nei disturbi psicosomatici. Viene impiegata anche nello sport e in quelle situazioni che richiedono il raggiungimento di un alto livello di concentrazione mentale.
Venne ideata dal neurologo e psichiatra Johannes Heinrich Schultz nel XX secolo partendo dagli studi sull’ipnosi effettuati da Oskar Vogt, del quale Schultz fu allievo. Il 1932 è l’anno della nascita ufficiale. Viene considerato uno strumento di cambiamento che opera a tre livelli. A livello fisiologico, favorisce un riequilibrio del sistema nervoso vegetativo e del sistema endocrino; a livello fisico, migliora lo stato di benessere; a livello psicologico, aiuta a ristrutturare le proprie reazioni negative, soprattutto le emozioni che sono il risultato di un complesso insieme di modifiche che coinvolgono il sistema nervoso centrale, periferico, ormonale e più in generale il neuroendocrino. La parola “training”, tradotta letteralmente, vuol dire “allenamento”; “autos” vuol dire “da sè” e “genos” significa “che si genera”. Il Training Autogeno (TA) è dunque un processo di auto-distensione di tipo passivo che utilizza la visualizzazione per rilassare profondamente la mente e il corpo, mirando a limitare le funzioni di controllo e attivando dei processi distensivi e rigenerativi.
Il corpo, come sottolinea Umberti Galimberti, filosofo, saggista e psicoanalista italiano, “è lo sfondo di tutti gli eventi psichici”. Il Training Autogeno permette di entrare in contatto con il proprio corpo diventando più consapevoli di sé, raggiungendo uno stato d’attenzione passiva, sospendendo temporaneamente l’attività volitiva, mettendo il mondo esterno tra parentesi, per vivere pienamente la propria corporeità. Questa tecnica permette a chiunque la impari di poterla gestire in maniera autonoma in qualsiasi situazione e luogo, ma l’apprendimento del metodo ha regole precise e necessita di allenamento. Alla base del Training vi sono conoscenze teoriche di stampo empirico. Tale tecnica di rilassamento viene usata in ambito medico e psicologico per controllare lo stress, le nevrosi fobiche, le sindromi depressive reattive, l’ansia, i disturbi respiratori come l’asma, l’ipertensione, l’insonnia, l’emicrania, la cefalea vasomotoria, la gastrite, la balbuzie, l’eczema. È efficace anche contro gli attacchi di panico, sempre più diffusi tra i giovani e persino i bambini e per alcuni tipi di disturbi sessuali come il vaginismo e l’eiaculazione precoce.
Il TA è un valido alleato nella gestione delle emozioni e nelle cure delle patologie psicosomatiche. Favorisce inoltre il recupero delle energie e il raggiungimento di un alto livello di concentrazione. Grazie a questa tecnica è possibile ritrovare un buon equilibrio psicofisico accedendo ad uno stato interno di armonia e di benessere, dato che il rilassamento genera l’autoinduzione di uno stato di calma. Il TA è indicato nell’arte, nel lavoro, nell’educazione, nello sport e nello specifico si rivolge agli adulti che vogliono sperimentare la tecnica e i suoi effetti, regolare la propria circolazione periferica, ridurre l’aggressività, riattivare l’iniziativa personale, risolvere o alleviare alcuni problemi all’apparato gastrointestinale. Il Training Autogeno si rivolge però anche ai giovani che desiderano migliorare la propria concentrazione, le proprie capacità di memorizzazione, il proprio rendimento scolastico, sportivo o lavorativo. È utile anche per vincere le proprie timidezze e affrontare meglio le proprie paure.
Nelle persone che praticano sport, sia a livello agonistico che amatoriale, il TA permette di controllare meglio le proprie energie, il proprio tono muscolare e la propria emotività pre-agonistica. Hoffmann parla di TA come “doping psichico naturale e consentito” per il miglioramento delle prestazioni sportive. Peresson parla di “volgarizzazione” del TA, ovvero del suo uso inadeguato e indifferenziato che ha alimentato negli anni aspettative spropositate. Egli dice che “Il TA non fa di un brocco un campione, perché il primo resta brocco e il secondo campione”, tuttavia può contribuire a potenziare le qualità sia del “brocco” che del “campione”. È pur certo che esso favorisce un miglioramento del “clima di squadra”, una maggiore armonia, un superamento di rivalità e antagonismi e un aumento del senso di appartenenza e di coesione. Il TA è indicato anche nella fase infantile in forma di “fiaba per il rilassamento” e nel campo estetico, tanto che sono state sperimentate nuove tecniche mirate all’acne nervosa o allo stress.
Pur essendo estremamente versatile il Training Autogeno non è comunque adatto a tutti, infatti è fortemente sconsigliato nelle patologie depressive e psicotiche. La pratica del Training Autogeno è inoltre controindicata per persone in fasi acute di cardiopatie o che hanno avuto degli infarti. La tecnica è costituita da facili esercizi che coinvolgono il pensiero. Si dicono infatti parole come: sono calmo e rilassato, o le mie gambe sono pesanti, che durante la fase pratica del training suscitano varie sensazioni fisiche come: pesantezza, calore, freschezza. Tali stati fanno facilmente raggiungere la calma e un evidente rilassamento muscolare. Gli esercizi si attuano in tre posizioni: la sdraiata, in poltrona, a cocchiere e la respirazione deve funzionare in maniera più automatica e meno controllata. Gli esercizi fondamentali si dividono in: basilari (pesantezza e calore) e complementari (respiro, plesso solare, cuore e mente fresca).
Il concetto fondamentale del TA è la calma, quindi il rilassamento psicofisico, essendo mente e corpo due entità fortemente collegate. Gli elementi essenziali sono due: la regolarità, infatti l’allenamento deve essere quotidiano e deve essere ripetuto 2/3 volte al giorno in step da 10/15 minuti e la costanza. Per imparare la sequenza degli esercizi sono necessari in media 6 mesi ed è necessario che ogni stadio venga raggiunto e mantenuto prima di passare al successivo. Fondamentale per la buona riuscita del lavoro di TA è la ricerca di un ambiente tranquillo e silenzioso in cui svolgere gli esercizi, che la luce sia soffusa, non si indossino indumenti attillati, non si portino occhiali, orologio, scarpe, gli occhi siano chiusi. La vita spesso può sottoporci a molte tensioni, ma occorre combatterle fermamente per non diventarne preda e si deve sempre cercare di superarle affrontandole in modo positivo. Il Training Autogeno può essere un valido aiuto.
Virginia Mariane
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