RIETI – La pandemia ha sconvolto le nostre esistenze direttamente o di riflesso, ma comunque al momento la nostra vita ha subìto un notevole e radicale cambiamento. Non si parla d’altro, non si legge altro. Tutto è unicamente ricondotto agli effetti del COVID sia in termini sanitari che sociali. E a tal proposito possiamo senza ombra di dubbi affermare che la pandemia ha e sta radicalmente modificando il mercato del lavoro. E’ evidente il cambiamento che hanno dovuto affrontare tutti gli esercizi commerciali costretti a cambiamenti di orari ed anche alla chiusura forzata, con gravi ed in alcuni casi irreparabili danni sia all’economia privata che di mercato, appunto.
Ma la pandemia ha sconvolto il mercato finanziario anche portando alla ribalta professioni che solo pochi anni fa non esistevano neanche. Chi avrebbe mai pensato, ad esempio, di diventare addetto al controllo temperatura, o al controllo degli accessi nei locali aperti al pubblico e al distanziamento sociale. E questi sono solo alcuni dei ruoli in cui è più facile trovare oggi occupazione. Mariangela Lupi (Head of Humanity Development & Education Department di Adecco Group, gruppo leader nei servizi dedicati alla gestione delle risorse umane) offre una panoramica delle professioni che stanno prosperando nonostante la crisi. Si parla delle realtà attive nella logistica e nell’e-commerce, nella grande distribuzione organizzata, nelle telecomunicazioni, nel settore medico farmaceutico e nell’igiene-pulizia.
Inoltre, si assiste alla nascita di nuove mansioni nei seguenti ambiti: prevenzione, salute, sicurezza e formazione. Si pensi ai responsabili per la sicurezza aziendale, i corporate crisis manager, i resilience managers (coloro che di fronte ad una qualsivoglia crisi si assicurano che tutto fili liscio nella gestione del lavoro) e gli educatori della salute (per formare sui rischi sanitari e sulla prevenzione ad essi connessa). Si pensi infine a tutti i servizi di supporto a famiglie, persone e aziende, come baby sitter, colf, badanti da un lato e supporto psicologico ed esperti di formazione a distanza dall’altro. Molto richiesti sono anche i professionisti come app designer ed esperti del potenziamento dell’infrastruttura tecnologica. Orientato in tal senso anche lo studio condotto dal Word Economic Forum che afferma che, nei prossimi 3 anni, l’evoluzione del mondo del lavoro, a livello globale, accelerata dalla tecnologia, dal digitale e dall’automazione, determinerà la nascita di 133 milioni di nuove opportunità occupazionali, a fronte di 75 milioni di posti di lavoro destinati a scomparire.
Stando al dossier 2020 di Unioncamere-ANPAL, il 75% delle aziende italiane dichiara che, per fare fronte alla crisi, nei prossimi sei mesi metterà in campo azioni di reskilling del personale già presente in azienda. “Come abbiamo visto, la crisi sanitaria ha già fatto emergere la necessità di nuovi lavori e mansioni – sèiega Mariangela Lupi -. È quindi fondamentale essere pronti e curiosi di imparare cose nuove, mai viste e a volte lontane dal nostro background di partenza. A questo proposito, penso anche che sia necessario coltivare le proprie competenze trasversali e la propria attitudine al lavoro. Alla luce degli sconvolgimenti degli ultimi mesi, la capacità di adattamento, l’apertura mentale, la curiosità e la resilienza sono skill fondamentali per entrare e avere successo nel mondo del lavoro”.
Alla luce di questi dati, la riflessione che nasce spontanea è di provare per un momento a mettersi nei panni di un giovane che si è trovato, nel bel mezzo di una pandemia, a dover decidere il proprio percorso universitario, del proprio futuro. Verso quali strade dovrà orientarsi? In un panorama che cambia costantemente, non è davvero facile avere il polso della situazione. E non lo è neanche per gli addetti ai lavori.
Stefania Saccone
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