FIRENZE – Fin dai tempi antichi, lo sport rappresenta un punto vitale della società. Riesce a unire grandi e piccoli di tutte le età. Nell’antichità lo sport significava competizione, basti pensare alle olimpiadi greche, nelle quali gareggiavano i soli uomini, che si sfidavano nella corsa, nella lotta o in discipline ancora oggi in voga come il salto in lungo o il lancio del giavellotto. Col passare del tempo lo sport è diventato non solo competizione, ma puro divertimento sadico come nella Roma antica, dove si vedevano sfidare i gladiatori. Nel Medioevo le pratiche sportive subirono una suddivisione radicale: da un lato, le attività utili alla preparazione per la guerra (quindi pericolose e violente: tra queste, le battute di caccia); dall’altro, attività a scopo puramente ludico (in quel periodo erano in voga gli antenati dell’hockey e del baseball).
Ma non solo l’atto del praticare sport è cambiato: anche la parola, nel corso del tempo, ha subito variazioni che hanno portato a definirlo per come lo conosciamo oggi. Il termine sport trae origine dal latino “deportare” , dal quale prende il significato lo spagnolo “deportor” e il francese “desporter”, dal quale nel quattordicesimo secolo prende il nome di “disport” che qualche anno dopo venne abbreviato in sport. Una lunga storia di evoluzioni,per ciò che è diventato un tassello importante della società odierna. Ogni nazione, infatti, possiede una sua disciplina caratteristica, che grazie al “mondo moderno” si riesce a diffondere nelle altre nazioni, trasformando il fenomeno in disciplina internazionale, appartenente ad ogni individuo.
Si è vista la nascita di sport maschili, dal quale è nata una versione femminile, rendendo ogni disciplina aperta a chiunque volesse praticarla. Oggi lo sport è diventato sinonimo di diversità e unione, coniuga perfettamente comunità e competizione, rendendo anche una sconfitta, una piccola vittoria. Purtroppo però lo sport a volte prende strade con vista offuscata, diventando una macchina per soldi, come nel caso del doping; come spesso accade ai giorni d’oggi anche lo sport viene strumentalizzato, trasformando gli atleti in vere e proprie macchinette sforna-soldi, spesso con l’utilizzo di sostanze proibite o con vincite studiate a tavolino. Così facendo non si tratta più, come in passato, di una piacevole competizione, ma un luogo di disuguaglianza e corruzione che porta anche i più giovani a trarre esempio dai “campioni” della loro specialità, riportando nello sport di oggi ciò che dovrebbe essere assolutamente lontano: la violenza. Come nel Medioevo, lo sport dovrebbe tornare ad essere soltanto un’attività ludica, nella quale gli sportivi si sfidano eticamente, con una stretta di mano alla fine della “corsa”.
Boris Zarcone
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