//Ci mancavano soltanto le “rime buccali”…

Ci mancavano soltanto le “rime buccali”…

di | 2020-06-28T10:40:15+02:00 28-6-2020 6:36|Punto e Virgola|0 Commenti

“Un metro fra le rime buccali degli alunni”. Ho una gran voglia di conoscere e di parlare un po’ con il genio che ha scritto questa perla. Vorrei capire come si fa ad utilizzare una terminologia del genere nell’elencare le norme che saranno utilizzate per permettere la riapertura delle scuole a settembre. Ma non bastava scrivere semplicemente che tra uno studente e l’altro ci deve essere un metro di distanza? No, perché i burocrati del Ministero e/o della Commissione tecnico – scientifica meno fanno capire alla gente e meglio è: in questo modo avranno la possibilità di lavorare (e guadagnare) ancora. Perché nel nostro splendido ma sfortunato Paese spesso dopo aver scritto una legge bisogna aspettare le norme esplicative per poterla realmente applicare: il trionfo della stupidità. E perché in Italia bisogna sempre fare sfoggio di inutile sapienza.

Si ritiene che più paroloni si usano, più si sarà considerati. E quindi riveriti e rispettati. Non capiscono costoro che vale esattamente il contrario: il saggio e il sapiente sanno spiegare con parole semplici anche concetti complicati e non hanno bisogno di usare termini stranieri o latini per apparire colti. Lo faceva don Abbondio per “impressionare” i suoi parrocchiani: in realtà non sapeva cosa rispondere…

A proposito, “rime buccali” deriva dal latino e significa semplicemente “da bocca a bocca”, come spiega l’Enciclopedia Treccani consultata da chi scrive. E quindi bisogna fare una ricerca per capire una cosa semplicissima: un metro di distanza fra le persone. Se potessi, chiederei il licenziamento immediato di chi ha scritto una simile idiozia: mi vergogno profondamente di essere cittadino di uno Stato che consente simili sconcezze. Sono comportamenti indegni di un Paese civile che vuole essere davvero vicino ai suoi abitanti, così provati dall’emergenza e da mesi di isolamento. Questa gente deve andare velocemente a casa per evitare che faccia ulteriori danni. Tale vicenda, apparentemente banale e legata solo ad un fatto formale, è in realtà indicativa di un apparato statale e burocratico che continua a considerare le persone, sudditi e non cittadini. Un concetto medievale e da rigettare in blocco. “Rime buccali”… ma vi rendete conto? Vergogna.

Buona domenica, nonostante tutto.

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