ROMA – Si chiamano “pendolari della salute” e sono persone costrette a spostarsi dal luogo di residenza in altre zone d’Italia semplicemente per curarsi. Una situazione che diventa ancor più complicata e dolorosa quando alla migrazione sanitaria sono obbligati minori, che devono essere accompagnati dai genitori. Si calcola che ogni siano circa 70mila i bambini e i ragazzi che devono sottoporsi a cure mediche lontani dalla città in cui abitano. A cercare di alleviare le difficoltà e i disagi, che sono – come si può immaginare – di natura logistica, psicologica e anche economica, ci pensa CasaAmica onlus, organizzazione di volontariato che da oltre 30 anni opera con successo nel settore e che ultimamente ha lanciato  la campagna solidale #Comeacasa.

In Italia ogni anno sono circa 400 mila i malati gravi costretti a spostarsi lontano dalla propria città per ricevere cure; un numero importante che ingloba anche famiglie che, a causa di fragilità economiche, non possono permettersi un alloggio. Da una recentissima ricerca è emerso che CasAmica quadruplica il valore delle donazioni e che ogni euro investito nelle attività di accoglienza genera in media 4,23 euro di beneficio sociale.

CasAmica gestisce sei strutture di accoglienza distribuite a Milano, Roma e Lecco: tra queste, la Casa dei Bambini di Milano, studiata per far sentire a proprio agio i piccoli ospiti e permettere loro di condurre una vita il più possibile normale insieme ai genitori, nonostante la lontananza da casa e la malattia. La scelta di studiare un’accoglienza speciale per i minori è legata al fatto che ben il 10% dei malati che arrivano a Milano per curarsi ha un’età inferiore ai 18 anni.