MILANO – Il genovese Aurelio Nicolodi, nel 1920, fonda l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS-APS (U.I.C.I.): da ufficiale, durante il primo conflitto mondiale, aveva perso la vista. L’emancipazione e l’integrazione delle persone con disabilità visiva sono i valori dell’U.I.C.I. (gli stessi che hanno ispirato il suo fondatore) che da 100 anni promuove l’uguaglianza dei diritti con impegno, passione, dedizione, tenacia e autorevolezza, per donare sostegno alle persone cieche, ipovedenti e con disabilità plurime, in tutta Italia (360.000 i ciechi assoluti e oltre 1.500.000 le persone con deficit visivi gravissimi).
Tra le attività dell’UICI, di essenziale importanza, c’è quella di formare i cani guida che chiede l’impegno di istruttori e famiglie nella formazione e socializzazione dei cuccioli. Centinaia di donne e di uomini animati da puro spirito di volontariato e segnati dalla stessa disabilità lavorano ogni giorno con fervore e competenza per offrire risposte alle persone con disabilità visiva di tutte le età. Il 20 ottobre scorso si è celebrata la Giornata nazionale del cane guida e tra le iniziative dell’ UICI vi è quella appena svoltasi a Messina con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza di questi preziosi accompagnatori e far conoscere i diritti che la legge garantisce a chi decide di muoversi in compagnia di un cane guida.
Ad esempio, tali animali possono (per legge) entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico e salire sui mezzi di trasporto, senza costi aggiuntivi. Quest’anno la XVI edizione della Giornata vuole mettere al centro le persone che, nel loro piccolo a cominciare dalle famiglie, possono fare molto per donare a un non vedente la possibilità di avere al proprio fianco un amico così meraviglioso e indispensabile. Il cane per un non vedente è un punto di riferimento fondamentale per la sua libertà e autonomia, un essere vivente con cui stabilire una relazione emotiva che segna una vita, un sostegno in tutte le attività basilari della quotidianeità, un compagno a cui affidarsi nel modo più totale, in una simbiosi unica e perfetta che difficilmente trova eguali: il cane guida per ciechi è il più speciale degli amici a quattro zampe, un vero e proprio perno attorno al quale ruota la qualità della vita di una persona priva della vista.
In Italia un cieco aspetta in media 2 anni prima di poter ricevere un cane opportunamente addestrato e pronto per svolgere le sue funzioni di accompagnamento e supporto, come già accennato tanti sono gli episodi di discriminazione in cui al cane guida, e di conseguenza al suo conduttore non vedente, è impedito di salire su un autobus o su un taxi, di accedere a un luogo pubblico o di soggiornare in un albergo, malgrado questi diritti siano previsti dalla legge. È in questo contesto che anche quest’anno la Giornata Nazionale sensibilizza a far conoscere il percorso di addestramento del cane guida a partire dai “puppy walker” (famiglie affidatarie). Essere “famiglie affidatarie” è una scelta straordinaria d’amore e di solidarietà. Per nove/dieci mesi si vive insieme al cucciolo, che viene poi riconsegnato alla scuola per completare il percorso di addestramento. Mesi in cui il cucciolo può apprendere le prime regole della socializzazione e di comportamento in ambienti privati e pubblici.
Per queste ragioni, oltre a sottolineare la necessità di potenziare la capacità operativa delle scuole nazionali di addestramento attualmente esistenti e riconosciute, l’UICI invita cittadini e famiglie a donare un po’ del loro tempo e del loro amore per educare i cuccioli di cani guida e contribuire a regalare a un non vedente la gioia di questo amico speciale. Al ruolo delle famiglie affidatarie è stato dedicato l’evento principale delle celebrazioni della Giornata Nazionale del Cane Guida, ospitato dalla Scuola di riferimento nazionale per l’addestramento, il Centro Cani Guida per Ciechi e Polo Nazionale per l’Autonomia “Helen Keller” di Messina istituito per volontà dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, con il sostegno anche della Regione Sicilia.
L’evento ha visto protagonisti Mario Barbuto, presidente nazionale di UICI, Linda Legname, presidente del Centro Regionale-Scuola e Polo nazionale Hellen Keller” e vice presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, alcune famiglie affidatarie provenienti da tutta Italia, lo scrittore Matteo Restani, giovanissimo autore del libro dedicato al cane guida “Con gli occhi di un cieco”. L’evento si è concluso con la cerimonia di rientro a scuola dei cuccioli affidati alle famiglie che completeranno il percorso di addestramento per entrare in un mondo nuovo, un mondo delicato, il mondo della cecità.
Claudia Gaetani
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