ROMA – Se non fosse stato per le doverose celebrazioni ufficiali e i discorsi delle più alte cariche dello Stato la festa di quest’anno per il 222. anniversario della bandiera italiana, adottata ufficialmente per la prima volta a Reggio Emilia il 7 gennaio del 1797, sarebbe davvero passata in sordina.
Eppure, come cita nel suo discorso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “nel Tricolore gli italiani hanno sempre visto riflettersi la loro storia comune. La bandiera è un testimone che viene passato di generazione in generazione per riaffermare i valori della nostra identità in un contesto internazionale che ci vede, raccolti nella comune casa europea, fermi sostenitori della pace e della cooperazione fra le genti”. “Da Reggio Emilia – continua Mattarella – la nostra bandiera è stata il testimone di tutti gli avvenimenti che hanno segnato il Risorgimento e la conquista dell’Unità d’Italia, sino alla Repubblica. Un cammino distinto da momenti di grande entusiasmo e anche da terribili sofferenze, superate con la tenacia, la caparbietà e l’eroismo di un popolo che non ha mai rinunciato a voler dare ai propri figli un futuro migliore”. Per concludere il Capo dello Stato aggiunge: “Al Tricolore guardano con rispetto, animati da sentimenti di onore e lealtà, tutti gli italiani che, in esso e nella Costituzione, si riconoscono concittadini. Viva il Tricolore, viva la Repubblica”.
Ad onor del vero, durante tutto il resto dell’anno, in giro non se ne vedono molte di bandiere esposte se si escludono i luoghi ed i Palazzi istituzionali. Potrebbe essere molto bello colorare di più le nostre città con il glorioso Tricolore, mentre invece si assiste ad un tripudio di bandiere solamente nelle occasioni in cui undici milionari in calzoncini corti e con la maglietta azzurra addosso giocano (talvolta con risultati discutibili) a rincorrere un pallone su un campo di calcio perfettamente curato: solo allora tutti si sentono legati a questo simbolo sventolandolo con orgoglio.
Bisognerebbe sempre ricordare che, in nome di questo vessillo e per difenderlo, molta gente ha pagato con la propria vita e già solo per questo motivo la nostra bandiera meriterebbe il giusto rispetto e la giusta considerazione anche perché da più di due secoli accompagna tutte le vicende e la storia d’Italia ed è sempre lì con i suoi tre colori a simboleggiare, con una visione romantica, il verde dei prati e delle pianure italiane, il bianco delle nostre vette innevate ed il rosso per il sangue dei caduti nel tentativo di cacciare indietro gli invasori. Infine non va dimenticato mai che la nostra amata bandiera è il prezioso simbolo che rappresenta il senso di appartenenza di una Nazione e tutti i valori che identificano con orgoglio un grande popolo e la sua storia.
Paolo Paglialunga
Nella foto di copertina, il Tricolore italiano
Con amarezza condivido il tuo aver messo a nudo il poco saper riconoscersi – come cittadini italiani – il.ns aver perso- nel vivere quotidiano – il necessario senza di appartenenza …l’orgoglio di essere italiani al di sopra prima di ogni altra ideologia ci consentirebbe di essere più uniti più corsi e più forti e di nuovo pronti a combattere per la difesa della Italia. ..come hanno saputo fare i ns antenati. …ora ogni italiano va per la sua strada…ci siamo persi e questo ci rende deboli nel confronto con tutto il.testo del mondo. ….Allora il.mio migliore augurio di sapere rialzare la testa e la bandiera italiana
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