VITERBO – Il Natale, si sa, è da sempre il momento più magico dell’anno. Quei giorni a cavallo della fine dell’anno, che si chiudono con la Festa della Befana, consentono di vivere in un’atmosfera suggestiva e sospesa, facendoci assaporare le piccole gioie della vita e riscoprire il calore della casa e degli affetti. Nelle famiglie, così come per le strade, tutto sembra essere in attesa di quest’importante ricorrenza. Tutto, durante il periodo natalizio “si veste a festa”: pupazzi di neve, palline ed altre fantasiose decorazioni impreziosiscono le vetrine dei negozi, le strade si illuminano e le case vanno ad assumere nuove sembianze, tra oggetti e colori caratteristici di questa festività.
Sebbene si sia smesso di credere a Babbo Natale da un po’, sembra che questo periodo dell’anno, fatto di luci, regali e tempo sospeso, sia in grado di rendere tutto più leggero, fiabesco e carico di emozione. Spesso però, la routine e i mille impegni quotidiani impediscono di avvertirne la magica atmosfera in anticipo. Si può dire, senza avere la paura di essere smentiti, che il Natale è di sicuro la festività più sentita poiché, al di là della sua valenza religiosa, è in grado di coinvolgere grandi e piccini, seppur a diversi livelli di eccitazione. Chi ha la fortuna di avere un bimbo in casa, sa che per i più piccoli il Natale è magia, mistero, fantasia ed attesa: ingredienti che, crescendo, per ragioni di natura diversa, si tende a dimenticare, ma che con un po’ di impegno e con la vicinanza di un bambino, si possono facilmente recuperare.
L’infanzia è il periodo dell’esistenza di ognuno di noi in cui siamo pieni di entusiasmo, è il periodo del “tutto è possibile”, dell’eccitazione nella sua forma più pura, della fantasia che ci fa credere nell’esistenza di un omone vestito di rosso con la barba bianca, che in una sola notte, trainato dalle renne nella sua slitta sfavillante è in grado di portare a tutti i bambini del mondo, i doni tanto desiderati. Quell’omone il cui regno è la magia del Natale, è il regno dove i bambini sono realmente i protagonisti, il regno dove magici folletti preparano i giocattoli che Babbo Natale dovrà consegnare a tutti i bambini del mondo con l’aiuto delle sue fidate renne, che riescono a muovere la sua gigantesca slitta e rendere felici tutti con un piccolo gesto. Da sempre l’abitudine dei bambini durante questo magico periodo è quella di scrivere le letterine, una per mamma e papà e l’altra per Babbo Natale. La prima missiva, quella per i propri genitori, contiene un tenerissimo augurio con un sacco di belle parole e tante promesse. La busta col messaggio augurale viene solitamente nascosta sotto il piatto del capofamiglia, il quale è, o finge di esserlo, all’oscuro di tutto l’altra missiva, quella indirizzata a Babbo Natale, viene regolarmente spedita alla casa di Babbo Natale – Lapponia – Polo Nord e contiene una lista dei giocattoli e dei regali desiderati, doni che ogni mittente si aspetta poi di trovare sotto l’albero la mattina del 25 dicembre.
Chi, da piccolo, non ha aspettato con gioia, ansia e trepidazione l’arrivo di Babbo Natale? Chi non è stato in trepidante attesa di vederlo scendere dal camino, o bussare alla porta per consegnargli il regalo tanto desiderato per capire dai doni se si è stati abbastanza buoni durante l’anno? Chi non ha promesso di comportarsi ancora meglio in futuro, dopo aver ricevuto qualche parola di biasimo da parte del sempre bonario Babbo Natale? Questo momento speciale, pieno di emozioni è ricco di una magia … la magia del Natale! Sì il Natale è magia perché ci fa tornare un po’ tutti bambini. Ultimamente, però, sembra che lo spirito del Natale si stia un po’ perdendo. Gli alberi vengono addobbati sempre prima, le cene si fanno sempre più sfarzose ed i regali sono sempre più importanti, luccicanti, firmati, preziosi… e impersonali. In tutto questo trambusto fatto solo di apparenza, che fine ha fatto lo spirito del Natale? L’abbiamo forse dimenticato in cantina in qualche scatola tra le palline dell’albero dello scorso anno. Non è del tutto perso ma è lì, a prender polvere, abbandonato. Forse non va più di moda. Perché non proviamo ad aprire quella scatola e recuperare un po’ dello spirito che dovrebbe avvolgere queste feste? Perché non proviamo a guardare questo periodo con gli occhi meravigliati dei bambini? Scopriremmo che la magia del Natale è quella che riempie il cuore, che il regalo più bello non è quello per cui si spende una fortuna solo per il gusto di “far vedere”, ma è quello che hai visto lì, poco costoso ma adatto esattamente alla persona giusta.
E poi l’addobbo più bello per il nostro albero è quello di farlo insieme alla persona che amiamo con un sottofondo di musica natalizia, biscotti appena sfornati e tante risate. E la decorazione migliore che possiamo mettere in casa è l’amore: per la nostra famiglia, per gli amici più cari, per tutte quelle persone la cui compagnia fa davvero bene al cuore. Dovremmo fermarci un istante e tornare a guardare il Natale come fanno i bambini, incantati dalle luci, dai dolci che abbondano e dai pacchetti colorati o semplicemente incantati dalla sua magia, cerchiamo di recuperare lo spirito del Natale dalla scatola in cantina, riportandolo nelle nostre case facendolo brillare, preoccupandoci meno dell’apparenza e del superfluo e più delle persone che abbiamo accanto.
Adele Paglialunga
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