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Benjamin Piercy, l’ingegnere gallese che cambiò la Sardegna

di | 2024-12-22T01:32:43+01:00 22-12-2024 0:20|Personaggi, Sezione 5|0 Commenti

NUORO – Benjamin Piercy nacque a Trefeglwys il 16 marzo 1827 e morì a Londra il 24 marzo 1888. È stato un ingegnere gallese, noto per aver realizzato la rete ferroviaria della Sardegna e per la creazione nell’isola di alcuni paesi e villaggi, fra i quali Chilivani, frazione del Comune di Ozieri (Sassari) che oggi conta circa 300 abitanti. A proposito di Chilivani è nota nell’isola la leggenda secondo cui Piercy avrebbe chiamato così il paese in onore di una sua amante indiana, tal Kilivan che, venuta in Sardegna con l’ingegnere, era morta di mal sottile, ossia di tubercolosi.

Benjamin Piercy

Piercy si laureò in ingegneria civile a soli 20 anni ed iniziò assai presto a lavorare con il padre ed il fratello Robert. Dotato di una mente brillante, iniziò a progettare impianti e reti in Galles e nel resto della Gran Bretagna. Per le sue capacità si fece conoscere anche in Francia, Spagna, India, Birmania e Sudamerica. Intorno al 1865 giunse in Sardegna. Gli era stato assegnato l’incarico di realizzare la rete ferroviaria isolana. La Compagnia per le Ferrovie Reali Sarde, sorta pochi anni prima per opera del finanziere Gaetano Semenza, aveva costituito una società mista italo-inglese che doveva realizzare un collegamento fra Cagliari e Sassari, con diramazioni per Decimomannu-Iglesias, Porto Torres, Ozieri e Terranova.

Piercy, giunto nell’isola, si trovò tra le mani un progetto di massima realizzato dalla società. Fu facile, perciò, per lui, completarlo e realizzarlo. Poiché era ancora impegnato in India, inizialmente Piercy fece saltuarie ricognizioni nell’isola, in seguito si stabilì definitivamente in Sardegna dal 1870. Inizialmente si fermò a Cagliari, successivamente, tra il 1879 e il 1883 si stabilì in località Badde Salighes, dove costruì la villa che da lui prese il nome: Villa Piercy, appunto. Acquistò anche diversi terreni sull’altopiano di Campeda, a Bonorva, Bolotana fino a raggiungere una proprietà pari a 3700 ettari.

La Chiesa del Sacro Cuore a Chilivani

A Padru Mannu (grande prato), nelle immediate vicinanze di Badde Salighes, sede della tenuta residenziale di famiglia, Piercy realizzò un caseificio e un burrificio, dotato di innovativi macchinari inglesi, tra i quali un processatore verticale di vapore e tre sterilizzatrici ermetiche a cassa, che per 30 minuti portavano il latte a una temperatura di 210 gradi. Latte, burro e formaggi venivano poi trasportati nella stazione ferroviaria poco distante di Campeda e caricati sui treni diretti a Cagliari, dove aveva sede una rivendita che vendeva al dettaglio i prodotti caseari sterilizzati su larga scala.

Libro sui Piercy

Ben presto, a tale attività, si accompagnò l’allevamento equino. Nelle scuderie Piercy furono ospitati numerosi cavalli da corsa esibiti nel mese di settembre durante le fiere e le manifestazioni con corse ad ostacoli ed esposizioni di costumi locali. Il lavoro alacre dell’azienda era svolto da un gran numero di lavoratori che provenivano dai paesi del circondario e che trovavano alloggio nelle case appositamente costruite. All’epoca Piercy era considerato un benefattore perché offriva ai più indigenti la possibilità di sfuggire alla povertà e alle continue carestie di quegli anni. L’imprenditore, con i suoi operai fu sempre molto attento e mostrò il suo affetto e la sua riconoscenza per il lavoro svolto costruendo una chiesetta neogotica cattolica, nonostante lui fosse anglicano, dedicata al Sacro Cuore di Gesù. La fervida attività proseguì anche dopo l’improvvisa morte dell’imprenditore avvenuta nel 1888.

Villa Piercy circondata da un magnifico bosco

Dopo anni di cause giudiziarie per ottenere l’eredità, il figlio Benjamin Herbert prese in mano le redini dell’industria paterna dietro il pagamento di 422.000 lire. Padru Mannu ebbe un ulteriore sviluppo e si conta che nel 1903 vi risiedessero, in una trentina di case, 35 famiglie per arrivare, pochi anni più tardi, a contare circa 200 abitanti. Più volte però i contadini dei paesi vicini cercarono, seppur fallendo, di occupare la tenuta, e dopo la scomparsa di Piercy junior i terreni di proprietà vennero espropriati e spartiti tra decine di privati e il comune di Bolotana che li assegnò a coltivatori ed allevatori del luogo. Gli impianti industriali vennero smantellati e l’era Piercy ebbe fine con la chiusura dell’ufficio di stato civile locale nel 1965.

Villa Piercy innevata

Benjamin Piercy si interessò anche di zootecnia e genetica, provando l’incrocio fra il muflone e la femmina del cervo, e allevò equini e alcune razze alloctone di bovini, suini, ovini e caprini. Nel campo della botanica sperimentò l’impianto di specie di provenienze lontane, come la tuja dell’Himalaia, l’abete di Spagna, il cipresso di Lawson, il libocedro, il bosso delle Baleari. A Badde Salighes costruì una segheria dove realizzare le traversine per i binari. A causa del notevole disboscamento dovuto a questa attività creò dei vivai per il rimboschimento dove poté sperimentare tutti i possibili incroci delle piante.

Uno dei cani da caccia all’ingresso della tenuta

Il suo patrimonio si accrebbe con successivi acquisti di tenute, per migliaia di ettari, anche nel territorio di Domusnovas, cui si aggiunsero acquisti di terreni in tutta l’Isola, da Palau a Chia. Fra i suoi investimenti è degno di nota l’albergo della stazione di Macomer, descritto anche da Elio Vittorini, che nel 2004 venne dismesso dall’ente ferroviario. Tra tutte le opere risalenti al periodo dei Piercy, la villa costruita dentro la foresta di Badde Salighes, ancora oggi, è quella che attira curiosi e turisti provenienti da tutte le parti del mondo.

Scorcio di Pradu Mannu

Passeggiando tra le numerose specie di piante è doveroso fermarsi ad ammirare il tasso più grande d’Italia, un monumento naturale di 1400 anni, custode verde nel cuore della Sardegna. Quest’albero monumentale è situato accanto alla storica Villa Piercy, nota per la sua xiloteca, ha una circonferenza di circa 750 cm, ed è un vero e proprio tesoro naturale del patrimonio sardo.

Villa Piercy è un’antica villa campestre che si trova in località Badde Salighes, Valle dei Salici, presso il territorio di Bolotana, tra le montagne della catena del Marghine. La villa venne costruita tra il 1879 ed il 1882 e i lavori furono seguiti e supervisionati direttamente dall’ingegnere Piercy. La struttura dell’abitazione è molto articolata. Si sviluppa su tre livelli, di cui uno è il seminterrato. La pianta è quadrangolare ed è recintata da quattro vertici nei quali sono presenti le torri, munite di feritoie, costituite da una copertura cupolata metallica e da un piccolo pinnacolo in ferro. Le stanze al piano terra sono costituite da volte a crociera, e due di queste presentano dei dipinti. Intorno alla villa è presente un giardino di stile inglese. La villa si trova su una superfice di quattro ettari, Benjamin Piercy piantò numerose specie vegetali esotiche che portava con sé al rientro dai suoi viaggi nei vari paesi del mondo.

Così, insieme alla flora spontanea, formata da roverelle, lecci, castagni, agrifogli, tassi ed aceri, si trovano a convivere specie come il cedro dell’Himalaya, il calocedro, il bosso sempreverde e l’abete di Spagna. Il bosso sempreverde delle Baleari è stato impiantato per la formazione di un lungo tunnel, considerato tra i più lunghi d’Italia, ed è chiamato “il tunnel dell’amore”. In una parte del giardino, a breve distanza dalla villa, si trova persino una piscina, anch’essa circondata dagli alberi.

Benjamin Herbert Piercy, figlio di Piercy senior, ne “La Sardegna dei miei ricordi” esprime l’amore che lui e la sua famiglia hanno sempre avuto per l’isola e racconta, nelle sue memorie, “una Sardegna piena di colori, dalla natura aspra e sempre presente nel quotidiano e nel carattere stesso dei suoi abitanti, ricca di suoni e di variegati profumi”.

Virginia Mariane

Nell’immagine di copertina, Villa Piercy a Badde Salighes

Amante del buon cibo, di un libro, della storia, dell’archeologia, dei viaggi e della musica

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