Il gatto domestico, dolce compagno della vita di molte persone in ogni parte del mondo, può – anzi già in tanti luoghi lo ha fatto – trasformarsi, anche se involontariamente e naturalmente – in un vero e proprio serial killer che mette addirittura a repentaglio lo stesso equilibrio ecologico di interi territori. In Australia dal prossimo primo giorno di luglio entrerà in vigore un vero e proprio coprifuoco che imporrà ai proprietari di questi animali di tenerli sempre in casa o in giardino nei catio (apposite strutture sicure) che consentano loro di godere dell’aria all’aperto, senza doversi allontanare dallo stabile. E con l’obbligo di tenerli al guinzaglio nei luoghi pubblici. La legge prevede delle sanzioni fino a 1.600 dollari per ogni trasgressione.
E’ questa la strategia che gli abitanti della terra dei canguri hanno scelto per mettere un argine alla strage di animali uccisi ogni anno dai gatti domestici. In alcuni distretti di altri Stati federali australiani come nel Mount Barker del South Australia, la municipalità aveva già optato invece per un coprifuoco dalle ore 20 alle ore 7 del mattino.
Si stima che in Australia vi siano 2,8 milioni di “feral cat” (gatti randagi e allo stato brado) e 6,6 milioni di cosiddetti pet, animali da compagnia che insieme uccidono oltre 7 milioni di animali al giorno, per un totale di 2,6 miliardi l’anno, di cui circa 1,4 miliardi di mammiferi, 697 milioni di rettili e 510 milioni di uccelli. Le preoccupanti cifre sono contenute in uno studio condotto dalla Charles Darwin University, pubblicato sulla rivista Diversity and Distributions. Molti governi locali hanno già preso provvedimenti dello stesso tenore.
Sin dall’inizio della colonizzazione nel 1788, scrive l’autrice di una recente ricerca, Alyson Stobo-Wilson, del College of Engineering and Environment dell’università stessa, circa 100 specie uniche d’Australia sono state sterminate dal pianeta, tra cui 34 mammiferi. Volpi e gatti sono responsabili del 25% delle estinzioni di mammiferi nativi. Eventi come gli incendi di foreste e alluvioni inoltre possono moltiplicare i numeri di gatti e volpi, fornendo loro più fonti di cibo. Sotto accusa in particolare i gatti domestici, specie se lasciati liberi la notte.
Stobo-Wilson scrive che vi sono stati numerosi programmi di contenimento delle popolazioni di volpi e di gatti permettendo alle specie native di risollevarsi, ma è necessario fare di più. “I proprietari di gatti da compagnia – ha affermato Sara Legge, docente dell’Università nazionale australiana e autrice del libro “Gatti in Australia, compagni e killer – non sono sempre così consapevoli dei movimenti del loro animale domestico come pensano“.
I provvedimenti del Governo australiano puntano comunque a promuovere una corretta gestione dei gatti domestici e a tale scopo è stata lanciata anche l’iniziativa “Safe Cat, Safe Wildlife”.
L’obiettivo è far vivere i propri felini serenamente dentro casa, proteggerli dai pericoli esterni e a sua volta evitare che gli animali rechino danni all’ambiente e ai suoi abitanti sconfinando in aree vulnerabili.
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