MILANO – Oggi si celebra la festa della mamma, un’occasione speciale per onorare la straordinaria importanza della figura materna, sia sul piano affettivo che su quello sociale. La festa della mamma è una ricorrenza civile in alcuni Paesi del mondo, celebrata in onore della maternità e dell’influenza sociale delle madri. Non esiste un unico giorno dell’anno in grado di accomunare tutti gli Stati in cui l’evento è festeggiato: in Italia si tratta di una festa mobile, che cade la seconda domenica di maggio, come nella gran parte degli Stati europei, negli Stati Uniti, in Giappone, in Australia e in numerosi altri Paesi; a San Marino si festeggia il 15 marzo; In Spagna e Portogallo la prima domenica di maggio, nei paesi balcanici l’8 marzo; in molti paesi arabi la festa cade invece nel giorno dell’equinozio di primavera. In Francia l’ultima domenica di maggio si festeggiano la mamma e la famiglia, mentre in Norvegia la Festa della Mamma viene celebrata a febbraio e in Argentina l’ultima domenica di ottobre.
Ma qual è l’origine e la storia di questa festa? In un certo senso la festa della mamma affonda le sue radici nella notte dei tempi, quando in primavera le popolazioni politeiste rendevano omaggio alle divinità femminili legate alla fertilità. Nel mondo ellenico, si esaltava il valore della maternità durante le celebrazioni per la dea Rea, madre di tutti gli dei, mentre gli antichi romani dedicavano una settimana intera al culto della divinità Cibele, simbolo della Natura e di tutte le madri. Dobbiamo la moderna Festa della Mamma a Julia Ward Howe che, nel 1870, iniziò la sua battaglia per l’istituzione del Mother’s day che, in principio, aveva anche lo scopo di essere un momento di riflessione contro la guerra. Quarant’anni dopo, Anna Jarvis propose nuovamente questa festa in onore della madre, che era un’insegnante di profondo spirito pacifista. Nel 1908 ci fu la prima celebrazione di questa festa che però vide la sua ufficializzazione solo nel 1914 negli Stati Uniti impegnati in quegli anni nella rivendicazione della pace e dei diritti delle donne. Fu proprio il presidente Woodrow Wilson che, su delibera del Congresso, la rese ufficiale. La data dei festeggiamenti fu stabilita nella seconda domenica di maggio. Alla celebrazione della festa fu associato anche un fiore simbolo: il garofano rosso per le madri in vita ed il garofano bianco per quelle che, invece, non c’erano più.
In Italia si dovette aspettare il 1956 per le prime celebrazioni e il 1958 perché Raul Zaccari la rendesse istituzionale. Sempre in Italia si verificò anche qualcosa di particolare che, invece, negli altri paesi non accadde. Don Otello Migliosi, ad Assisi, iniziò anche la celebrazione di tipo religioso che esaltava più che il lato biologico, il ruolo legato alla religione. Oggi la festa è per lo più commerciale e come tutte promuove l’acquisto di regali più o meno fantasiosi per la mamma. Molte le attività di volontariato presso gli oratori e nelle stesse scuole primarie dove abbondano lavoretti fatti a mano, disegni o biglietti augurali che riescano a trasmettere l’amore dei più piccoli verso la propria madre. Non mancano mai confezioni di cioccolatini accanto a splendide composizioni floreali che, visto che la festa cade nel mese di maggio, traboccano di mille colori e profumi. Attualmente, vista la crescente presenza delle famiglie omogenitoriali, dette anche famiglie arcobaleno, si sente sempre più l’esigenza di una festa che celebri la totalità della famiglia e non la singolarità di un ruolo genitoriale, ma per tutti questa risulta essere sempre la festa della mamma.
Ma che festa sarà questa, al tempo del coronavirus, quando ancora si vive nel pericolo dei contagi e viene negato perfino il calore e la dolcezza di un abbraccio? Basteranno i cioccolatini o un mazzo di fiori donato a distanza, col sorriso che traspare attraverso la mascherina ad esaltare la figura materna? Basterà un abbraccio virtuale che passa sul web per i figli lontani che ora più che mai sentono la mancanza dell’affetto materno? Nel 2020 la festa avrà colori e sapori diversi per tutti, ma nessuno dimenticherà di rivolgere almeno un pensiero alla propria madre ringraziandola per la vita donata a ciascun figlio.
Margherita Bonfilio
Grazie Margherita, un articolo che coglie il cuore di chiunque lo legga. Auguri🌹