//Atleta Usa dice no al razzismo durante l’inno

Atleta Usa dice no al razzismo durante l’inno

di | 2021-07-02T19:00:48+02:00 4-7-2021 7:05|Top Blogger|0 Commenti

Usa, l’atleta volta le spalle alla bandiera americana: “Basta razzismo sistemico”. Ed è polemica
E’ successo di nuovo, l’atleta americana specialista nel lancio del martello, Gwen Berry, durante la premiazione della gara ai Trials, dopo aver conquistato il pass per le Olimpiadi e proprio mentre all’interno dello stadio s’innalzavano le note dell’inno degli Stati Uniti, ha voltato le spalle alla bandiera e alla fine della musica ha mostrato con orgoglio una maglietta nera con la scritta “Activist Athlete” (atleta attivista). Berry, legata al movimento Black Lives Matter, qualificata per i Giochi olimpici di Tokyo, aveva già protestato durante l’inno nei giochi panamericani del 2019, girandosi verso gli spalti e allontanandosi dalla bandiera.

L’atleta Gwen Berry

Alle critiche che le sono cadute addosso per la sua clamorosa protesta, l’atleta ha risposto: “Non ho mai detto di odiare il mio Paese. Il mio scopo e la mia missione sono più grandi dello sport. Sono qui per rappresentare coloro che sono morti a causa del razzismo sistemico. Questa è la parte importante. Ecco perché sono qui oggi”.
La schiavitù negli Stati Uniti è stata abolita nel 1865 dopo una sanguinosissima guerra civile ma il razzismo non è finito lì. La disuguaglianza tra bianchi e neri è tuttora evidente, la segregazione continua, il razzismo c’è ancora. In un periodo non certo breve scuole, trasporti, bagni pubblici sono previsti per i bianchi e per i neri, con un servizio molto più scadente per questi ultimi.
La segregazione è terminata ufficialmente nel 1964. Ma solo formalmente perché la realtà e la cultura di un popolo non cambiano con la firma di un pezzo di carta. La ghettizzazione e la mancanza di opportunità per i neri esiste ancora, resta una discriminazione che, di fatto, appartiene al cosiddetto problema del razzismo sistemico negli Usa.
Il movimento Black Lives Matter cresce e Gwen Berry, durante l’inno nazionale, è tornata a smuovere le coscienze del popolo americano. Un gesto il suo che sta sollevando enormi polemiche negli Stati Uniti e che è stato criticato da diversi atleti, anche afroamericani.
“Quell’inno lo abbiamo ascoltato anche troppo – ha dichiarato polemicamente la Berry – ero furiosa, ho pensato a quello che avrei potuto fare e l’ho fatto, senza pensare alle conseguenze. É stato irrispettoso? Sì, lo è stato. Voleva esserlo…”
E ha aggiunto di essere consapevole di una possibile nuova squalifica: “Vedremo, d’altronde il mio impegno sportivo ha senso solo se posso rappresentare le mie comunità e il mio popolo, e quelli che sono morti per mano della brutalità della polizia, tutti quelli che sono morti a causa di questo razzismo sistemico”.

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