CATANIA – Arancino o Arancina: questo è il dilemma. Un dibattito che dura da secoli e che ha creato non pochi screzi tra palermitani e catanesi (e non solo).
La bomba calorica e dorata, preparata con riso rivestito da pangrattato e ripiena di ragù e mozzarella, prende il nome dall’agrume più diffuso, l’arancia; quindi, i palermitani la chiamano “arancina” per questo motivo. Ma a sentire il professor Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, tutti i diminutivi vanno scritti al maschile e, pertanto, se una piccola villa diventa villino, una piccola arancia diventa “arancino”, per la gioia dei catanesi che preferiscono chiamarla in questo modo.
Una cosa è certa: in qualunque modo si chiami, l’arancino rimane il “pezzo” di tavola calda più conosciuto e
gustato non solo in Sicilia. L’importante è che sia fatto bene, con ingredienti freschi.
Buon appetito.
Rosa Rosano
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