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Anziani, forti rischi dall’isolamento sociale

di | 2024-09-26T20:08:44+02:00 29-9-2024 1:30|Attualità, Sezione 7|0 Commenti

VITERBO – L’isolamento sociale è una condizione che riguarda sempre più anziani in Italia, con un impatto significativo sulla loro salute fisica e mentale. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), circa un anziano su sette vive in isolamento, senza contatti neanche telefonici con altre persone durante una settimana normale. Questo fenomeno colpisce soprattutto chi ha più di 85 anni, chi ha un basso livello di istruzione o difficoltà economiche, e risulta più diffuso nel Sud Italia rispetto al Centro-Nord.

Gli impatti sulla salute L’isolamento sociale non è solo una questione di benessere emotivo, ma ha ripercussioni dirette sulla salute fisica e mentale degli anziani. Studi scientifici dimostrano che la solitudine può favorire lo sviluppo di malattie neurodegenerative come la demenza. Gli anziani isolati hanno un rischio maggiore, del 26%, di sviluppare declino cognitivo rispetto a chi ha una rete sociale attiva. Inoltre, lo stress dovuto alla solitudine può aumentare i livelli di ipertensione e abbassare le difese immunitarie, esponendo gli anziani a rischi di incidenti domestici e malattie croniche.

Anziani come risorsa Gli anziani rappresentano però anche una risorsa fondamentale per le loro famiglie e la società. Circa il 28% degli over 65 offre supporto a familiari, amici o alla comunità, partecipando ad attività di volontariato o fornendo assistenza quotidiana. Questa capacità di contribuire è più diffusa tra le donne e tra gli anziani con un livello socio-economico più elevato. È quindi essenziale promuovere politiche che permettano agli anziani di restare attivi nella società, contribuendo non solo al loro benessere, ma anche a quello della collettività.

Un supporto essenziale I centri anziani svolgono un ruolo cruciale nella lotta contro l’isolamento sociale. In Italia, questi spazi di aggregazione offrono attività ricreative, culturali e di supporto, permettendo agli anziani di socializzare, svolgere attività fisica leggera, partecipare a corsi di formazione e coltivare hobby. Durante la pandemia, la frequentazione di questi centri ha subito un forte calo, che sta gradualmente riprendendo. Secondo i dati dell’ISS, il 25% degli anziani partecipa a incontri sociali in centri o parrocchie, un dato in lieve crescita rispetto al periodo pandemico. L’espansione di questi centri è vista come una delle soluzioni per ridurre l’isolamento e migliorare la qualità della vita degli anziani.

Promuovere le relazioni sociali Combattere l’isolamento sociale è una priorità non solo per il benessere degli anziani, ma anche per la sostenibilità dei sistemi sanitari e sociali. Costruire reti sociali, promuovere attività intergenerazionali e sviluppare tecnologie che facilitino l’accesso ai servizi online sono strategie chiave. Secondo l’ISS, politiche pubbliche mirate possono contribuire a ridurre il rischio di isolamento, migliorando la salute e la qualità della vita di milioni di anziani in Italia.

L’isolamento sociale è una sfida complessa che richiede l’attenzione di tutti: famiglie, istituzioni e comunità. I centri anziani, le reti di supporto e l’innovazione tecnologica possono essere strumenti potenti per ridurre il senso di solitudine e garantire agli anziani una vita più attiva e gratificante. Gli anziani non devono essere visti solo come destinatari di assistenza, ma come una risorsa preziosa per la società.

Alessia Latini

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