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Annette, prima donna in costume da bagno

di | 2024-08-22T18:10:24+02:00 25-8-2024 5:05|Personaggi, Sezione 2|0 Commenti

PALERMO – Fare un bagno a mare, sino alla fine del 1800, per le donne non era affatto facile.  Infatti, indossati con dei pantaloni, i costumi femminili erano dei veri e propri abiti che coprivano tutto il corpo e impedivano di fatto di nuotare.

Chi si ribellò all’imposizione di quest’ingombrante abbigliamento fu l’australiana Annette Kellerman, che subì addirittura un arresto per indecenza quando, all’inizio del 1900, si mostrò su una spiaggia del Massachusetts con un costume che lasciava nude braccia e gambe.  Per questa ragione Annette divenne famosa: la sua ‘tuta’ diventò così popolare che quel tipo di costume venne chiamato “Annette Kellerman” e fu il prototipo del moderno costume da bagno a un pezzo.

Annette era nata a Sydney, in Australia, il 6 luglio 1887, in una famiglia di artisti: il padre, l’australiano Frederick William Kellermann, era un violinista, la madre, Alice Ellen Charbonnet, pianista e insegnante di musica.

Da piccola, Annette frequentò corsi di nuoto per irrobustire le sue gambe, così esili da dover essere supportate da sostegni di acciaio. Grazie all’allenamento costante, a 13 anni le sue gambe tornarono normali. Inoltre, ormai Annette padroneggiava tutti gli stili di nuoto: infatti a 15 anni aveva vinto la sua prima gara ed era esperta delle tecniche di immersione. Così, nel 1902 la giovane donna decise di dedicarsi completamente all’attività sportiva: vinse la gara australiana delle cento yard donne e diventò campionessa del miglio del Nuovo Galles del Sud.

Trasferitasi con la famiglia a Melbourne, la giovane Annette si esibì spesso in pubblico, presentandosi anche come una sirena e nuotando in una grande vasca di vetro piena di pesci. A giugno/luglio 1903, si cimentò in spettacolari immersioni al Melbourne Theatre Royal.

Nel 1905, dopo esibizioni in tutta l’Australia, si recò in Inghilterra insieme al padre. Attirò l’attenzione mondiale quando nuotò nel Tamigi per oltre 13 miglia. Il Daily Mirror sponsorizzò poi il suo tentativo di attraversare il Canale della Manica: il 24 agosto 1905, a diciotto anni, Annette Kellerman fu la prima donna a tentarne a nuoto la traversata, senza successo. Ripeté invano il tentativo una seconda e terza volta, nel 1906. Dell’impresa sarebbe poi stata capace nel 1926 la nuotatrice statunitense Gertrude Ederle. Annette riuscì invece, nel giugno 1906, a battere la baronessa Isa Cescu in una gara di 22 miglia (36 km) nel Danubio.

Nel 1906, si recò negli Stati Uniti: a Chicago presentò un numero acquatico, ripetuto poi a New York dove, nel 1907, immersa in una piscina di vetro, la Kellerman si esibì in quello che viene considerato il primo balletto acquatico: per tale esibizione le si attribuisce anche l’invenzione del nuoto sincronizzato.

Si esibì poi anche a Boston, dove appunto fu arrestata per aver indossato il costume intero. Lo scalpore dell’arresto contribuì poi ad allentare le leggi in materia di costumi da bagno femminili, anche se si dovranno aspettare gli anni ’40 perché cada l’ostracismo sul costume a un pezzo.

Dopo tali esibizioni, nel 1909 la campionessa lasciò lo sport agonistico per dedicarsi esclusivamente allo spettacolo e al cinema, con buon successo.

La maggior parte dei suoi film hanno come tema avventure acquatiche. L’attrice si esibiva in spettacolari performance senza controfigura in profonde immersioni nel mare o, addirittura, in vasche di coccodrilli. Amava molto anche interpretare il ruolo di sirena, dando spesso ai suoi personaggi il nome di “Annette” o simili. I suoi “racconti di fiaba”, come chiamava i suoi film fantasy, avevano avuto inizio nel 1911 con The Mermaid, in cui era vestita da sirena. Nella sua carriera di attrice conquistò i titoli di Australian Mermaid (sirena australiana) e di Diving Venus (Venere tuffatrice) e si esibì nei maggiori teatri d’Europa, d’America e d’Australia. I suoi numeri, oltre alle scene in acqua, includevano balletti davanti agli specchi, camminate sul filo, acrobazie, canzoni e interpretazioni maschili.

Nel 1916, provocò grande scalpore una sua scena di nudo nel film La figlia degli Dei, in cui interpretava una bellissima ragazza paragonata agli dei: fu la prima attrice a presentarsi nuda sullo schermo.

Nel 1924 Annette fu protagonista di Venus of the South Seas, una co-produzione Stati Uniti/Nuova Zelanda in cui uno dei rulli del film era a colori e girato sott’acqua. La pellicola è stata restaurata a Washington dalla Library of Congress nel 2004. Oggi pare sia l’unico lungometraggio completo esistente con protagonista la Kellerman.

Intanto il 26 novembre 1912, a venticinque anni, la nuotatrice australiana si era sposata con il suo manager, lo statunitense James Raymond Louis Sullivan. I due non ebbero figli, ma le loro nozze durarono tutta la vita.

Una curiosità: la Kellerman era una convinta vegetariana e per molto tempo fu proprietaria di un negozio di cibi naturali a Long Beach, in California. Ma, nel 1970, lei e il marito ritornarono a vivere in Australia. Nel 1974, in Florida ricevette l’onorificenza International Swimming Hall of Fame, che onora i grandi campioni degli sport acquatici.

Annette continuò a nuotare sino alla fine della sua vita. Morì nel Queensland, il 5 novembre 1975, a 88 anni. Venne cremata e le sue ceneri furono sparse in mare sopra la Grande barriera corallina.

Maria D’Asaro

 

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

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