“Nei prossimi 12 mesi, è pressoché certo che i non vaccinati saranno contagiati dal Covid”: parole e musica di Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, oltre che professore ordinario presso l’Università del capoluogo ligure. Uno dei volti più noti oggi, dopo le sue numerose apparizioni televisive nelle quali ha cercato di spiegare in modo semplice e comprensibile a tutti l’evoluzione della pnademia in Italia e nel mondo. Lo ha fatto supportando i suoi ragionamenti con inoppugnabili dati scientifici che evidentemente mancano del tutto ai no vax e ai no green pass che purtroppo continuano a far danni con i loro comportamenti scorretti e talvolta anche violenti. Bassetti è intervenuto durante il programma mattutino di Rds, condotto da Anna Pettinelli e Sergio Friscia, e ha spiegato che l’attuale fase di rialzo dei contagi non è destinata a finire entro breve, che bisogna accelerare sulle vaccinazioni degli under 12, che bisogna insistere sulla necessità della terza dose da somministrare soprattutto agli anziani e alle persone fragili.
Il discorso non fa una piega perché è di tutta evidenza che al signifivativo aumento del numero dei contagi non corrisponde per fortuna un corrispondente rialzo del numero di vittime e soprattutto di una ancor più preoccupante crescita poderosa delle occupazioni di posti letto nei reparti ordinari e nelle terapie intensive. La ragione è semplice e risiede tutta nell’efficacia del vaccino che sicuramente non garantisce la protezione e l’immunizzazione assolute, ma che altrettanto certamente offre una scudo abbastanza solido contro l’aggressività del coronavirus. La situazione è oggettivamente molto diversa da quella di un anno quando era appena cominciato un altro periodo di forti limitazioni che non sfociarono nel lockdown, ma che che furono ugualmente severe e condizionanti. Oggi, con le dovute e necessarie attenzioni, possiamo continuare ad essere ancora ragionevolmente ottimisti: non bisogna abbassare la guardia, ma non bisogna nemmeno lasciarsi andare al pessimismo. Il freddo, come ormai sappiamo bene, è un alleato naturale del virus e l’arrivo dell’influenza (male di stagione) favorisce la sua diffusione.
Piuttosto, va sottolineato che in altri Paesi la reazione verso i no vax è stata ben più dura. In Austria è cominciato da pochi giorni il periodo del lockdown per i non vaccinati: chi non ha ricevuto il vaccino contro il Covid non può uscire di casa se non per andare a lavorare, per un’emergenza di salute o per i servizi essenziali. “Non stiamo facendo questo passo alla leggera, ma purtroppo è necessario”, ha spiegato il cancelliere Alexander Schallenberg. Le misure, entrate in vigore il 15 novembre, dureranno almeno 10 giorni: poi si deciderà in base all’evolversi della situazione. Intanto, le restrizioni un primo effetto lo hanno già provocato: è infatti aumentato il numero delle immunizzazioni. “L’aumento delle persone nei centri di vaccinazione dimostra che la nostra minaccia, associata alle restrizioni, ha funzionato”, ha concluso il premier. Intanto, sempre l’Austria ha sancito due settimane di lockdown totale e da febbraio obbligo di vaccinazione per tutti.
E in Italia? Alcuni presidenti di Regione si appellano al Governo affinché le misure restrittive anti-Covid vengano applicate solo a chi non si è immunizzato, ma fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che “non è allo studio nessuna stretta” simile a quella adottata da Vienna. Anche in questi caso, si vedrà nelle prossime settimane, ma di certo si può affermare che sarebbe ingiusto far pagare tutti per colpa di una minoranza rissosa e inadeguata che va avanti per slogan e posizioni preconcette, senza alcun supporto di natura scientifica. “Al momento non c’è nessuna ipotesi di chiusure per i non vaccinati, la situazione in Italia è sotto controllo. C’è qualche area del paese che rischia la zona gialla, ma questo non comporterebbe grosse restrizioni. Le restrizioni per i non vaccinati possono essere valutate per ulteriore cambi di colore, io direi nel caso della zona arancione”, afferma il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri.
Due paesini siciliani, Palazzo Adriano (circa 1800 abitanti, in provincia di Palermo) e Roccafiorita (200 abitanti circa, nel Messinese) da tre mesi non registrano nemmeno un caso di Covid. Il motivo è molto seplice: sono tutti vaccinati, dal primo all’ultimo. Che pensano coloro che il presidente Mattarella ha definito “anti-scienza”?
Se necessario, dunque, non bisogna escludere l’obbligo di vaccinazione per tutti, come avviene per i neonati che senza l’inoculazione di determinati anticorpi non possono accedere alle scuole pubbliche. Anche questa è una limitazione delle libertà individuali e del principio di autodeterminazione? No, è soltanto una legittima difesa che lo Stato pone in essere per proteggere tutti i suoi cittadini: dai più piccoli agli anziani.
Buona domenica.
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