ROMA – La bellezza delle sinestesie permea tutte le pagine poetiche, fresche, leggiadre, innocenti, del libro “Le tue parole”, nella Collana diretta da Maida Rocci (Edizioni Pagine, Roma 2020, pagg.116). La direttrice della Collana vi ha trascelto sedici scritti in versi, brevi e meno brevi, di donne e uomini fra i venti e i settanta anni. E nella scorrevole, accattivante lettura lo sfondo è la Natura, quella della terra, delle acque, del vento, degli scogli, degli esseri animati: comprendiamo il senso della bellissima copertina di una mano impastata di granuloso turchese, sorreggente due pennelli, simbolo dell’unione di pittura e poesia.
Va subito aggiunto che in quasi tutti questi densi scritti aleggia, tuttavia impalpabile, la forte realtà dell’Amore. E dei sentimenti infiniti. La natura, ora è una metaforica ragnatela – “Una ragnatela la mia mente; delicata tesse la tela, ed io non riesco più a liberarmi da questa prigione di pensieri” (Anita La Greca “Aracne”), ora è invece un turchese sinestetico, quello della copertina del libro. “Per me e me solo ti ho forgiato, tenera luce che accarezza all’alba i corpi nudi bagnandoli d’azzurro” (Maria Pia Nigrelli “Mi sei rimasto dentro”). E l’amore circonfonde ogni cosa: “Ama chi ti guarda con gli occhi del cuore. Magari non dice tante parole…ti vede sempre bellissima…amalo nelle sue dimenticanze…. amalo nei suoi silenzi…amalo così come lo hai conosciuto…non cercare di cambiarlo. Amalo amalo e ancora amalo…” (Paola Vecchiato “Amalo”).
Ma poi ci sono anche il dolore e la morte: “Ti chini su di me porgendomi la mano, ed io tento d’afferrarla per provare un’ultima volta la sicurezza del poter vivere il mondo. Ma cado nel vuoto, divenuta la mano tua polvere d’universo” (Anita La Greca “Polvere d’universo”). E ancora: “A Matteo. Ai tuoi sogni, ai sorrisi di chi ti ha voluto bene, che sorridono come te, per te ….alla felicità mancata, spezzata senza giustizia. Alla nostra terra, che ti porta in grembo come un figlio, che continua a vivere nei rami delle nostre mani, dei nostri passi. La forza ed il coraggio di ricordare ogni giorno l’amore, unico frammento di verità nell’abisso dell’ipocrisia” (Jessica Sciarné “A Matteo”).
Paola Pariset
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