VITERBO – Di alfabetizzazione mediatica si parla da almeno 15 anni. Fu oggetto di uno studio anche da parte dell’Unione Europea che, già nel 2009, invitò gli stati membri a sviluppare e attuare iniziative di co-regolamentazione con il fine di adottare codici di condotta relativi ai mezzi di comunicazione in ambito digitale. Nel 2024 non è possibile non pensare ai minori (8-17 anni) nel contesto sempre più digitale e interconnesso di oggi. Con l’accesso senza precedenti ai social media e alle piattaforme digitali, è essenziale educare i giovani su come navigare in modo sicuro e informato nel mondo online, tanto più dopo l’avvento dell’Intelligenza Artificiale.
Di che cosa si tratta? L’alfabetizzazione mediatica è la capacità di accedere, analizzare, valutare e creare contenuti mediatici in vari formati. Essa implica la comprensione critica dei mezzi di comunicazione e delle loro tecniche, linguaggi e impatti, permettendo agli individui di essere consapevoli dei messaggi mediatici e di utilizzare i media in modo responsabile e informato. Si compone di quattro elementi fondamentali. Innanzitutto, c’è l’accesso, che riguarda la capacità di trovare e utilizzare diversi tipi di media e tecnologie. Questo implica non solo la facilità di accesso a questi strumenti, ma anche la competenza nell’usarli efficacemente. Il secondo elemento è l’analisi, che consiste nella capacità di comprendere e interpretare i messaggi mediatici, riconoscendo le tecniche utilizzate per influenzare le percezioni e i comportamenti del pubblico. Questo richiede un pensiero critico e la capacità di decifrare i significati nascosti dietro i contenuti mediatici. Segue poi la valutazione, che è la capacità di giudicare la credibilità, la qualità e l’affidabilità delle fonti mediatiche. Questo aspetto è cruciale in un’epoca in cui le informazioni false e fuorvianti possono facilmente diffondersi attraverso i media digitali. Infine, c’è la creazione, che riguarda la capacità di produrre contenuti mediatici. Questo implica l’utilizzo delle tecniche e dei linguaggi appropriati per esprimere idee e informazioni in modo efficace e creativo.
In sintesi, l’alfabetizzazione mediatica non si limita alla fruizione passiva dei media, ma include anche la produzione attiva e critica di contenuti. Gli obiettivi sono molteplici e fondamentali per la formazione degli individui nella società moderna. Ad esempio l’empowerment, che consiste nel fornire agli individui le competenze necessarie per partecipare attivamente e responsabilmente nella società digitale. Questo permette loro non solo di utilizzare le tecnologie, ma anche di contribuire in modo significativo e costruttivo al discorso pubblico ed alla cultura digitale. La protezione è un ulteriore obiettivo cruciale, mirato a equipaggiare gli individui, specialmente i giovani, degli strumenti per navigare in sicurezza nel mondo digitale. Ciò include la capacità di proteggersi da rischi come la disinformazione, il cyberbullismo e la violazione della privacy, garantendo un’esperienza online sicura e positiva.
Infine, l’alfabetizzazione mediatica promuove la creatività, incoraggiando la produzione di contenuti originali e creativi. Questo obiettivo sostiene l’espressione personale e culturale, permettendo agli individui di condividere le proprie idee e storie con il mondo in modo autentico e innovativo. Appare chiaro che per i minori, l’argomento è particolarmente importante poiché consente loro di comprendere meglio il mondo digitale in cui vivono, di riconoscere i pericoli online e di sfruttare le opportunità offerte dalle tecnologie digitali in modo positivo e sicuro.
L’importanza dell’alfabetizzazione mediatica e digitale Secondo gli esperti, l’alfabetizzazione mediatica non si limita alla capacità di utilizzare strumenti digitali, ma include anche la comprensione critica dei contenuti mediatici e della loro influenza. Lo sviluppo del pensiero critico aiuta infatti a diventare consumatori consapevoli di informazioni, capaci di distinguere tra fatti e opinioni, e di riconoscere fatti distorti e propaganda. Questo sviluppo critico è essenziale per navigare attraverso il vasto mare di contenuti mediatici disponibili oggi. L’educazione mediatica e digitale non riguarda solo la protezione dei giovani dai pericoli online, ma anche la consapevolezza di sé e del controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni. Programmi educativi mirati possono fornire le competenze necessarie per gestire la propria identità online, promuovendo la gentilezza e il rispetto nei confronti degli altri.
Il ruolo cruciale di genitori ed educatori I genitori e gli educatori giocano un ruolo fondamentale nel supportare l’alfabetizzazione mediatica dei minori. Oltre a creare un ambiente aperto in cui i giovani possano discutere dei loro incontri online, i genitori e gli educatori possono fornire un orientamento attivo e una supervisione costante. Questo può includere la discussione delle regole di comportamento online, la spiegazione delle implicazioni della privacy digitale e l’importanza di mantenere un comportamento rispettoso e responsabile su internet. Un altro compito essenziale per i genitori e gli educatori è insegnare ai minori a valutare criticamente le informazioni che incontrano online. I bambini devono imparare a distinguere tra fonti affidabili e inaffidabili, a riconoscere la disinformazione e a comprendere le tecniche utilizzate per manipolare le opinioni e i comportamenti.
Questo tipo di educazione critica è indispensabile per evitare che i giovani cadano vittime di notizie false, truffe online e propaganda. I minori sono molto influenzati anche dalle azioni degli adulti e osservano attentamente come i loro modelli di riferimento utilizzano la tecnologia. Per questo, dare l’esempio e dimostrare un uso responsabile e critico dei media digitali, mostrando come mantenere la privacy, rispettare gli altri e gestire il tempo trascorso online, può avere un impatto significativo sull’atteggiamento dei giovani verso i media. Non si tratta quindi solo di fornire conoscenze tecniche, ma di accompagnare i giovani in un percorso di crescita e di sviluppo critico, emotivo e sociale. Solo attraverso un impegno congiunto e continuo, i minori possono diventare cittadini digitali consapevoli e responsabili.
Opportunità di finanziamento per progetti di alfabetizzazione digitale Programmi di sostegno alla genitorialità, per un accrescimento delle conoscenze in merito all’utilizzo del web e dei relativi rischi, sono contenuti nell’Avviso pubblico diffuso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, online questi giorni. L’intervento seleziona proposte progettuali per l’alfabetizzazione digitale e mediatica, di natura comunicativa ed educativa, a favore dei minori. Le risorse complessive sono pari a 1,7 milioni di euro. L’Avviso è destinato alle imprese che operano come fornitori di servizi di media, in qualità di soggetti capofila di un partenariato del quale devono far parte, obbligatoriamente, un ente del terzo settore di natura non commerciale (ETS) e un’impresa che opera come fornitore di piattaforme per la condivisione di video.
I progetti devono prevedere necessariamente la creazione di materiali educativi e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione. Queste attività sono rivolte principalmente ai minori di età compresa tra gli 8 e i 17 anni, ma possono anche indirizzarsi a un target secondario costituito da genitori, educatori, insegnanti e operatori che lavorano a tutela dei minori. Il contributo rivolto alle imprese è concesso in regime de minimis fino a un massimo dell’80% delle spese ammissibili per la realizzazione del progetto. L’importo massimo del contributo per ciascun partenariato di progetto non può superare, in ogni caso, il limite di 340 mila euro. Le domande di accesso al contributo devono essere presentate dall’impresa capofila entro le ore 12 del 30 agosto 2024.
In conclusione, educare oggi i giovani su come navigare responsabilmente e in modo critico nel vasto oceano digitale non solo li protegge, ma li prepara anche a diventare cittadini informati e partecipativi della società digitale del domani.
Alessia Latini
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