Calabria: terra del mare, del sole, del peperoncino, della cipolla di Tropea, della ‘nduja di Spilinga. Proprio in quella zona, ai margini del paese di Zungri (città di pietra), sulle colline che precedono il Monte Poro, a pochissimi chilometri della frequentata e bellissima costa di Tropea e Capo Vaticano, sorgono le cosiddette “grotte di Zungri”, insediamenti rupestri unici , un luogo magico che consente di essere trasportati in un’altra civiltà, fatta appunto di grotte scavate nell’arenaria e di sorgenti naturali. Nel territorio di quest’antico “villaggio”, sono stati rinvenuti elementi che confermano l’insediamento di popolazioni nei periodi greci, romani oltre a tracce della presenza di un insediamento rupestre dei secoli XII e XIV secolo. Le Grotte degli “Sbariati” nell’insediamento rupestre di Zungri, tra sorgenti e pareti scavate nella roccia, sono un tesoro nascosto nel cuore della Calabria, un’occasione imperdibile per stupirsi davanti all’opera dell’uomo. Questo antico insediamento incastonato nella pietra, si affaccia su una profonda vallata con vista sulla costa degli Dei, uno dei mari più belli della regione. Inoltre si contano circa 100 grotte a forme circolari, rettangolari o quadrati che avevano funzioni abitative, o utilizzate per rifugiarsi dai bombardamenti della 2^ guerra mondiale, oppure di “silos” per il deposito del grano o dell’olio. Alcune si articolano su due livelli, molte hanno all’interno sgabuzzini (nicchie) ed altri elementi per le necessità quotidiane (soprattutto del loro più recente “utilizzo”) e, all’esterno, ingressi impreziositi da incisioni. La più antica è costruita su 4 livelli e all’interno è visibile un graffito simile ad un pesce. L’insediamento rupestre di Zungri (con l’annesso Museo della Civiltà rupestre e contadina) è uno straordinario esempio di ingegno, dove la mano esperta dell’uomo ha saputo immaginare e realizzare ambienti, percorsi, servizi in cui è stata spesso raggiunta la perfezione, e che, al pari di luoghi come Matera e Petra, lascia davvero stupefatti. Invece, all’interno del Museo (accessibile anche ai visitatori con mobilità ridotta), sono esposti attrezzi agricoli, oggetti e strumenti artigianali, che illustrano la vita di un tempo: l’agricoltura, la pastorizia, l’allevamento, i mestieri, le professioni artigianali e gli ambienti domestici. Essi “raccontano” la vita quotidiana nei suoi vari aspetti: il focolare domestico, il braciere e lo stendibiancheria per interno, l’angolo della panificazione e la conservazione dell’olio, ma anche la camera da letto con le suppellettili, gli angoli per la pulizia e la toletta quotidiana.
FRANCESCA LO BRIGLIO