- Di Ginevra Lo Cicero, classe 3^A
Zoe era una bambina della Mauritania, fuggita dalla povertà.
Però appena fu arrivata in Europa, dovette fare i conti con un mostro grande quasi quanto quello da cui era scappata: la discriminazione.
A scuola, infatti, non si era ambientata molto bene, e passava gran parte del tempo sola, oppure con la sua unica amica Janina, Senegalese.
Un giorno, cercando di fare amicizia, chiese ad un bambino: “Posso giocare con te?”, vedendo che giocava al suo gioco preferito: pallacanestro.
“No, perché sei negra!” fu la sprezzante risposta che ricevette.
Poco dopo raccontò l’accaduto a Janina, che la incoraggiò a picchiarlo, ma lei rispose, calma e indignata: “Janina, mi meraviglio di te! Non si risponde alla violenza alla violenza, poiché altrimenti si genera solo altra violenza, e si diventa come chi l’ha praticata su di noi!”.
Così fece la cosa migliore: lo abbracciò, e diventarono grande amici, poiché l’affetto ammorbidisce anche il più duro dei cuori.
Scrissero una poesia:
Cioccolato bianco e cioccolato nero
Non c’è alcuna differenza tra cioccolato bianco e cioccolato nero
E un giorno il mondo intero
Unirà le mani in un girotondo sincero:
E’ quello che spero
Un giorno il bianco, con pace e giustizia
Saprà abbracciare un uomo nero in amicizia
E le campane, per la letizia,
Suoneranno a festa con dolcezza.
Perchè unendo il cioccolato nero al bianco,
La vita è più dolce, come d’incanto
Perciò, per come non hai pregiudizi sul cioccolato,
Non averne sullo straniero, tuo alleato
Impara dai bambini, che con spontaneità
Praticano la pace e la libertà.