//WONDER ,UN FILM MA ANCHE UN MESSAGGIO CONTRO IL BULLISMO

WONDER ,UN FILM MA ANCHE UN MESSAGGIO CONTRO IL BULLISMO

di | 2019-03-03T12:25:39+01:00 3-3-2019 12:25|Alboscuole|0 Commenti
    di – Benedetta Amodio, Enrico Avallone, Gabriele Ippolito, Marialaura Luciano di III B   Wonder è un film molto istruttivo per noi ragazzi, ci fa capire l’importanza di avere al nostro fianco genitori e fratelli pronti a sostenerci, ma anche amici sinceri che sappiano affiancarci e consigliarci nei momenti difficili della vita. Auggie Pullman è un bambino di 10 anni, nato con una gravissima deformazione cranica. Nella sua breve vita ha già subito 27 interventi che hanno migliorato solo in parte il suo aspetto fisico. E’ intelligente, simpatico, sensibile ma ha trascorso la sua infanzia chiuso in casa, poiché i suoi genitori temevano che egli non fosse accettato dai compagni. E’ settembre e i genitori di Auggie pensano che sia arrivato il momento di affrontare la realtà. Basta restare a casa,basta lezioni private con la mamma! Auggie dovrà frequentare la scuola media di Beecher Prep school. Il giorno atteso con ansia, ma anche con una grande voglia di provare, è arrivato! Fuori al cancello della scuola, insieme a lui ecco la madre, il padre e la sorella che gli sono sempre stati vicino. Adesso ciascuno di loro è pronto a dargli una parola di conforto, prima che si levi finalmente il suo casco da astronauta, con cui prova ad isolarsi dal mondo. Dopo aver preso un po’ di coraggio, eccolo attraversare il cortile, il luogo che lui considererà sempre il più brutto dell’intera scuola. Lì tutti lo guardano e non dicono nulla, lo fissano e lui non può fare niente, ma Auggie è forte e li lascia perdere. Una volta raggiunta la sua aula conosce i professori e rivede Jack, Julian e Charlotte, tre ragazzini che aveva già conosciuto alcuni giorni prima , durante il colloquio dei genitori con il preside e con i quali aveva già fatto il giro della scuola. Col passare dei giorni , a causa del suo aspetto, tutti lo evitano e gli stanno alla larga, tranne Jack che un giorno, durante la pausa pranzo, decide di sedersi con lui. Da quel giorno si divertiranno molto, passando interi pomeriggi insieme. Purtroppo però nella classe c’è Julian che si mostra col piccolo molto antipatico, prendendolo ripetutamente in giro. Il regista del film riesce a darci un quadro attento e preciso di tutti i componenti di questa particolare famiglia americana. La madre appare felice del fatto che Auggie si trovi bene a scuola, in realtà lui non le parla delle continue offese da parte di Julian. Solo in un secondo momento il ragazzo si apre con i suoi familiari, ricevendo da loro affetto e sostegno. Intanto sua sorella Via vorrebbe che la madre le prestasse un po’ più d’attenzione. Anche per lei è il primo giorno al liceo, contava di passarlo con l’amica Miranda ma costei, durante l’estate, è cambiata e non vuole più starle vicina. La ragazza, però, conosce Justin, un compagno con cui si iscrive al corso di teatro e con il quale stringe un forte legame. Nel corso del film,scopriremo le difficoltà di vita della stessa Miranda ed assisteremo al riallacciarsi dell’amicizia tra le due adolescenti. Intanto i giorni passano e tutto sembra andare abbastanza bene. Poi arriva il giorno di Halloween, che è il preferito di Auggie, giorno in cui tutti si travestono e quindi nessuno sa chi sono gli altri. Ebbene quella che doveva essere una giornata indimenticabile, si trasformerà per lui in un incubo. Infatti il ragazzino subirà una grande delusione quando, arrivando in classe, sentirà Jack parlare male di lui con Julian. I due non si rivolgeranno la parola per mesi e Auggie si farà una nuova amica Summer, sua compagna di classe, con la quale si divertirà molto. Jack però è triste, perché in verità vuole bene ad Auggie, solo dopo molto tempo riuscirà a capire il motivo per cui costui aveva deciso di non parlargli più. Si pente di ciò che ha fatto e, per farsi perdonare, affronterà e fermerà l’arrogante Julian che bullizzava in continuazione il povero Auggie. Biglietti dispregiativi, insulti e false amicizie portano il giovane protagonista in uno stato di depressione e sofferenza. Il preside Tushman, dopo la segnalazione di un docente, viene a conoscenza degli atti di bullismo nella sua scuola e decide di prendere provvedimenti. “Se non ti piace quello che vedi, cambia il tuo modo di guardare”, è questa la frase che il signor Tushman rivolge a Julian, prima di sospenderlo per due giorni dalla scuola. Il tempo giusto per fargli saltare l’uscita didattica più attesa dell’anno: una punizione esemplare per un ragazzo di 10 anni! La gita sarà un grande successo per Auggie, che comincia a giocare ed a divertirsi con i suoi amici. Alla sera c’è un film in programma, ma Auggie e Jack decidono di uscire a fare una passeggiata nel bosco. Lì incontrano dei ragazzi di terza media, che assumono atteggiamenti aggressivi e da bulli nei confronti dei più piccoli. Questi ultimi ,per fortuna,vengono aiutati dagli amici di Julian che, avendo capito di aver sbagliato in passato, hanno deciso di difenderli dagli aggressori. Scoppia una rissa ed il gruppo dei piccoli esce vincitore. Il nostro eroe ormai ha capito di essere tra persone che gli vogliono bene, finalmente può essere se stesso, può mostrarsi al mondo com’è veramente, senza bisogno di maschere o travestimenti. Come da tradizione nella Beecher Prep School, si celebra la fine dell’anno nell’Aula Magna. Auggie però non va da solo, è accompagnato dalla famiglia e dai compagni che ormai gli sorridono. Ma ecco risuonare il suo nome dagli altoparlanti dell’aula magna: un encomio proprio per Auggie, un premio per un ragazzo speciale che, dopo tante difficoltà, è riuscito ad ottenere l’ amore da parte di tutti. Egli, nonostante le critiche, non si è mai arreso ed è pronto a guardare il mondo a testa alta, orgoglioso di come è diventato. Finalmente ha una vita normale, come aveva sempre desiderato! Questo è il segnale positivo del film: c’è bisogno di un’umanità che rispetti il diverso e lo affianchi con amore,un’umanità che riesca ad andare al di là delle apparenze e che impari a cercare sempre il lato positivo nelle difficoltà. Il film, quindi, affronta il tema del bullismo, ovvero quel comportamento che consiste nel prendere di mira qualcuno, solitamente incapace di difendersi, offendendolo e insultandolo per via di una sua caratteristica. Nel film, Auggie viene preso in giro per il suo aspetto fisico. Ma il bullismo può verificarsi anche in altri casi, ad esempio per il colore della pelle, per una spiccata insicurezza, per la religione e per qualunque altra caratteristica che possa essere considerata “anormale”. La nostra scuola ha organizzato un’uscita didattica proprio per affrontare questa problematica. Abbiamo incontrato due agenti della Polizia Postale, che ci hanno spiegato perché i bulli si comportano in un determinato modo e come bisogna intervenire quando si verificano episodi di bullismo. I due poliziotti ci hanno spiegato i vari punti di vista all’interno di un atto di bullismo: quello del bullo (il quale mortifica e deride la vittima), quello della vittima (che subisce le azioni del bullo) e quello degli spettatori, che forse hanno il ruolo più importante perché possono intervenire per cambiare la situazione. Se non denunciano l’accaduto ad un adulto o ad un’autorità, compiono un errore gravissimo! Questa mancata denuncia, purtroppo, avviene molto frequentemente. La polizia postale inoltre ci ha spiegato la differenza tra bullismo e cyberbullismo, in quest’ultimo caso, infatti, la vittima viene ridicolizzata pubblicamente via internet attraverso l‘uso di social. Questi episodi possono essere molto più pericolosi del normale bullismo, poiché un post pubblicato in cui è contenuta una frase discriminatoria o un video sulla vittima o una sua foto privata rimarranno per sempre sulla rete e saranno visibili per chiunque. Oggi le piattaforme social hanno impostato un sistema per poter eliminare un post che viola la propria privacy, ma questo non sempre serve, poiché una foto o un video possono essere ripostati da altre persone,così diventa impossibile cancellarne le tracce. Gli agenti ci hanno anche mostrato un video nel quale un ragazzo bullizzava una sua compagna di classe e riceveva l’approvazione, sotto forma di “like”, degli altri compagni. La diffusione di foto e video imbarazzanti attraverso internet è in grado di provocare depressione nella vittima e, nei casi più gravi, può addirittura spingerla al suicidio. Non solo ci hanno spiegato che molti dei comportamenti che assumono i bulli sono dei veri e propri reati, ma ci hanno addirittura mostrato gli articoli del codice penale in cui se ne parla. Penso che l’uscita didattica, la conversazione con degli esperti, la visione del film siano davvero serviti non solo a noi, ma a tutti i ragazzi presenti per comprendere la gravità e la grande diffusione di un fenomeno pericolosissimo. Spesso capita che il bullo si comporti così per gioco, per sentirsi importante… Ma è assolutamente necessario comprendere che i veri forti sono coloro che, dopo essere state vittime, riescono a rialzarsi, ad andare avanti con l’aiuto di amici sinceri che sanno sostenerli.