//WHEN WE RISE e THE DANISH GIRL

WHEN WE RISE e THE DANISH GIRL

di | 2020-05-28T23:33:41+02:00 28-5-2020 23:33|Alboscuole|0 Commenti
di Murachelli Elena, Maffeis Manuelae Favetta Laura Come è noto quasi a tutti, da diversi anni giugno è il mese del Pride (letteralmente: orgoglio), non tutti sanno però che dal 2004 il 17 maggio si celebra la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Abbiamo pensato di proporvi una miniserie e un film che riguardano queste tematiche: WHEN WE RISE Questa mini serie tratta la storia dei moti della comunità LGBTQIA+ dal 1969 al 2015. Inizia con i moti di Stonewall e termina con il processo Obergefell v. Hodges (2013-2015) nel quale vennero dichiarati incostituzionali i divieti imposti alla comunità. Nel corso di queste 8 ore vengono raccontate le vite di Cleve Jones, Roma Guy, Diane Jones, Ken Jones e Cecilia Chung, cinque nomi scritti a caratteri cubitali nei libri di storia contemporanea. Si tratta infatti degli attivisti che hanno portato avanti la crociata iniziata dal pioniere Harvey Milk, battendosi in nome dei diritti gay. E mentre lo facevano, sapevano bene di dare un contributo essenziale non solo alla storia dei diritti omosessuali, bensì a quella dei diritti umani in generale. Il “We” del titolo non fa riferimento a “noi gay” o “noi donne” o “noi neri”, ma intende coinvolgere in modo più ampio tutte le minoranze discriminate; è un invito ad unire le forze per dare vita ad un attivismo più intersezionale e meno discriminatorio, volto ad ampliare e includere tutti al proprio interno. CleveJones ha vissuto i primi anni con la paura e la vergogna della sua natura, fino a quando un giorno, leggendo un articolo sul movimento per i diritti gay, decide di trasferirsi a San Francisco, quartier generale della battaglia per la liberalizzazione omosessuale capitanata dal pioniere Harvey Milk. Comincia così la sua battaglia per i diritti sociali. Nel 1978 la vita del pioniere della liberalizzazione arcobaleno viene tragicamente stroncata e da allora Cleve Jones è in prima linea per difendere la causa di Milk, impiegando ogni forza ed energia per vedere riconosciuti i diritti della comunità LGBT. Roma Guy, dopo la laurea, decide di andare a fare volontariato in Africa, dove rimarrà per quasi un decennio. Negli anni Settanta torna negli Stati Uniti e assieme alla sua partner Diane si trasferisce a San Francisco. Qui si unisce al movimento delle donne omosessuali e fonda il cosiddetto “Women’s Building”, una comunità artistica e sociale basata sull’uguaglianza di generi e sulla libertà di scelta. In qualità di avvocatessa si è battuta per anni affinché le donne lesbiche potessero avere accesso alle cure mediche a San Francisco. Diane Jones si è battuta da tutta la vita in nome dei diritti gay e per trentatré anni ha prestato servizio come infermiera specializzata nella cura di malati di HIV e AIDS. Ken Jones, a causa del colore della sua pelle e della sua professione militare, inizialmente non viene accolto a braccia aperte dal movimento per i diritti gay, che fino a quel momento contava solamente membri bianchi ben lontani dal mondo dell’esercito. Nonostante queste diffidenze, è poi diventato uno dei principali protagonisti delle lotte per i diritti, e ancora oggi è impegnato in prima linea in questa battaglia. Cecilia Chung, con la sua famiglia d’origine, si trasferisce da Tokio a Los Angeles negli anni Ottanta e scopre di sentirsi donna. Nel 1987 comincia a battersi come avvocato per vedere riconosciuti i diritti della comunità LGBT, riguardanti soprattutto la salute e le cure mediche. Proprio a lei si deve la legge vigente aSan Francisco che permette a donne e uomini che intendono cambiare genere sessuale di ricevere sovvenzioni per far fronte all’operazione chirurgica. THE DANISH GIRL The Danish girl propone una riflessione molto umana su identità e genere. Dal momento che a costituire l’identità personale di ognuno concorrono sia l’immagine che ciascuno ha di sé, sia l’immagine che gli altri hanno di noi, se le due non sono congruenti si soffre. Tentare una pacificazione interna, diventando come gli altri ci desiderano conduce inevitabilmente allo smarrimento del senso di sé con la sensazione di recitare una parte assegnataci da altri. Il pittore Einar Wegener è famoso per i suoi paesaggi oscuri e tormentati. La moglie Gerda, anche lei pittrice, ma ritrattista, non riesce invece a trovare la sua strada verso l’affermazione. È da questo curioso preambolo che il regista Tom Hooper decide di partire per raccontare la storia di una transizione, di un processo di trasformazione reso possibile anche, e soprattutto, dalla forza di un amore incondizionato. EInar infatti si trasforma il Lili, comincia a indossare gli indumenti femminili della moglie e a posare come nuova modella per Gerda. Quest’ultima, dopo il divertimento delle prime occasioni, prende coscienza del dramma interiore (e non solo) che sta vivendo il marito. Ambientato tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30, tra Copenaghen e Parigi, The Danish Girl racconta la vicenda del primo transessuale della storia, tra i primi a sperimentare la riassegnazione di genere attraverso interventi chirurgici. Pittore affermato, EinarWegener diventò definitivamente Lili Elbe nel 1930-31, rinunciando alla sua carriera, consentendo allo stesso tempo il rilancio di quella della moglie. Purtroppo tre mesi dopo la quinta e ultima operazione di transizione, morì a causa di alcune complicanze.