di Giacomo Carli 1^ B – Il 28 novembre 2018 la classe 1^ B della Scuola Media annessa al Convitto Foscarini di Venezia si è recata in Umbria presso la Casa Laboratorio Cenci accompagnata dalla professoressa Federica Capozzo e dall’educatore Adamantonio Carriero.
Noi tutti della classe eravamo emozionatissimi all’idea di partire.
Fin da quando i nostri insegnanti ci hanno comunicato di questa partenza abbiamo iniziato a fare il conto alla rovescia, iniziando dai giorni mancanti: – 8 poi – 7 – 6 e andando avanti così.
In stazione ferroviaria ci siamo trovati tutti noi della Classe accompagnati dai genitori sotto al tabellone delle partenze al mattino presto alle ore 05: 50 per prendere il la freccia rossa diretta a Roma delle ore 06:06!
Abbiamo salutato i genitori, siamo saliti in treno occupando il posti assegnati e soltanto dopo 3 ore di viaggio siamo arrivati a Roma Termini.
Ci siamo fermati una mezzoretta per consumare la merenda ed aspettare la partenza del prossimo treno” l’Inter-city” che ci avrebbe portato alla nostra destinazione.
Abbiamo preso il treno delle ore 11:00 e siamo rimasti a bordo per circa 1 ora e mezza.
Dopo essere arrivati alla stazione di destinazione c’era il pulmino prenotato dai nostri professori che ci ha condotto in una stradina di campagna dove ci aspettavano gli educatori di Casa Laboratorio Cenci dove abbiamo consegnato le nostre valigie e subito dopo ci siamo incamminati verso la casa.
Arrivati in questa casa ci aspettava un bel pranzo perché eravamo tutti affamati e mentre aspettavamo di mangiare ci hanno ritirato i telefonini, gli orologi e le macchine fotografiche.
Anche se con un pò di tristezza abbiamo consegnato quanto ci era stato richiesto ma nello stesso tempo però eravamo anche contenti!
Finalmente il pranzo era pronto!
Abbiamo preparato la tavola per tutti e poi abbiamo divorato una buonissima pasta al pomodoro fatta dalla cuoca Donatella che è molto brava a cucinare.
Dopo aver mangiato ci hanno fatto sedere in cerchio nel bel mezzo del prato e sul quale ci hanno chiesto di presentarci e dire secondo noi cosa avremo fatto e che cosa avremo voluto fare.
Finita la presentazione hanno aperto una scatola.
Eravamo tutti curiosi di sapere che cosa si nascondesse al suo interno!
Alla fine abbiamo scoperto che era piena di bigliettini con su scritti i nostri nomi.
Ci hanno chiesto di estrarre un biglietto e se nel caso in cui ci fosse capitato quello con il nostro nome dovevamo pescarne un altro.
A me è capitato quello con la scritta ‘Fabio’ che è il nome di uno degli istruttori di Casa Cenci.
Al termine di questo avevamo il nostro tempo libero che durava un ora o al massimo un’ora e mezza.
Dopo questa pausa, ad un certo punto, abbiamo sentito il suono di una campanella che serviva a chiamarci per riunirci.
Una volta riunito tutto il “gruppo” ci siamo incamminati nel vicino bosco a prendere la legna da ardere “per fare il nostro falò serale”.
Una volta rientrati ci aspettava una bella merendina composta da: tè, per chi lo voleva altrimenti c’era dell’acqua, ed una fetta di torta .
In seguito, dopo un pò di tempo per pensare alle composizioni delle stanze ce le hanno assegnate, io ero in camera con i miei amici: Jacopo Francella, Elia Fontanella, Elia Doni, Daniele Jesu, Marcello Seno.
In quell’occasione ci hanno ridato il telefonino e concesso di recarci tutti in camera.
Arrivata l’ora di cena, poco prima abbiamo apparecchiato la tavola, poi abbiamo cenato, e alla fine della cena abbiamo sparecchiato la tavola. Dopo qualche minuto ci siamo recati per fare un falò.
Una volta arrivati ci siamo seduti sui tronchi che erano posti a terra.
Venne acceso il fuoco, ma all’inizio ci furono dei problemi perché era una serata particolarmente ventosa.
L’educatrice di Cenci di nome Francesca ci ha raccontato la storia di Orione. In un momento successivo alcuni sono andati a letto mentre altri no perché eravamo ancora impegnati a parlare.
Il giorno dopo abbiamo fatto colazione e abbiamo avuto un pò di tempo libero prima di uscire per un’escursione nel bosco sino ad arrivare alla ‘piccola vetta’ di una collina che era particolarmente rigogliosa di alberi.
All’ inizio del cammino ci sembrò che ci volesse un eternità per arrivare ma ci sbagliavamo infatti il percorso era molto più corto.
Appena arrivati eravamo tutti stremati dalla camminata e ci siamo riposati prima di ritornare a pranzo.
Durante la strada di ritorno abbiamo incontrato Lollo, uno del personale di Casa Cenci.
Abbiamo pranzato, abbiamo avuto del tempo libero per poi tornare all’opera, e per spiegare meglio questo termine intendo dire che ci hanno diviso in due gruppi e precisamente in quello ‘del falò’ e quello ‘dei raccoglitori di legna’.
Abbiamo fatto merenda e dopo ci ridiedero i telefonini.
Dopo abbiamo cenato e fatto una cosa che io nella vita di tutti i giorni non farei mai e cioè andare nel bosco di notte senza torce e nessuna fonte di luce.
Una volta usciti ci hanno chiesto di scegliere una stella, la mia è stata ‘l’occhio del toro’ che è situata tra le Pleiadi ed Orione.
Arrivati a destinazione abbiamo fatto il falò e abbiamo chiacchierato un pò. Ad una certa ora siamo andati a dormire.
Dopo esserci svegliati abbiamo fatto colazione e abbiamo avuto dei momenti liberi.
Ad un certo punto ci chiesero di prendere il ‘tac’ cioè come chiamiamo noi il taccuino e di andare “alla nave” una volta arrivati ci dissero di trovarci un posto dove secondo noi ci trovavamo bene però dovevamo essere isolati dagli altri e di inventare un ‘mito sulla persona’.
Dopo aver scritto i nostri miti su dei bigliettini, che in seguito abbiamo estratto, li abbiamo abbinati alla “nostra stella” che prima avevamo scelto.
Dopo abbiamo pranzato e fatto il momento libero siamo tornati alle nostre mitologie.
Fatta merenda, in seguito ci hanno diviso ancora in due gruppi: quello ‘di chi ha ucciso il Minotauro’ e quello ‘delle costellazioni’.
Dopo ci ridiedero i telefonini e abbiamo cenato.
In seguito siamo andati a fare il falò ed è qui la ‘sorpresona’ dovevamo esporre oralmente i nostri miti!!!!!!!
Io, senza paura e alcun timore, sono stato il primo ad esporre il mio!
Una volta terminata questa fase è finita l’ultima serata.
Ci siamo recati a letto e quando ci siamo svegliati eravamo tristi perché dovevamo ripartire e ci toccavano altre sei ore di”Inter-city”, però, allo stesso tempo eravamo felici di riabbracciare le nostre famiglie dopo tanto tempo, soprattutto io perché era la prima volta che stavo diversi giorni da solo senza mamma e papà!
Se anche voi siete come me, vi consiglierei di provare questa esperienza: è stata davvero divertenteee!!!!!