Di Giuliano Porfili – Il 22 maggio il plesso XXI Aprile, come era successo per i nostri “gemelli” alla Papa Wojtyla, ha ricevuto la visita di una delegazione coreana delle scuole di Seoul. Guidati dalla nostra Dirigente e insieme a tutti gli insegnanti, è stata un’occasione dove culture diverse e lontane nelle modalità comunicative e dialogiche, hanno potuto sperimentare quanto invece fossero vicine nel trasmettere sapere alle future generazioni. La delegazione è rimasta impressionata dalle attenzioni che la scuola in generale rivolge nei confronti di alunni con disabilità. Il loro stupore, alimentato dal fatto che nel loro paese esistono ancora le scuole differenziate, è stato rendersi conto di come le normali attività didattiche possano unirsi e fondersi insieme ai bisogni degli alunni con difficoltà. La normale routine educativa- didattica, ha destato nei loro appunti formativi, una meraviglia conoscitiva, evidenziata dalle varie attività in programma nel giro tra le classi.
La conoscenza e la trasmissibilità di sapere sono veicoli universali nei linguaggi del mondo, la differenza nasce dalla capacità di adattare il contenuto alla forma del discente che ognuno ha nelle classi. Questa capacità adattiva e preziosa nel linguaggio comunicativo diverso nei vari casi, è stato il centro del dibattito che è avvenuto nel teatro della scuola, dove la dirigente ha potuto rispondere alle domande dei docenti coreani.
La preziosità di questi incontri dovrebbe essere alla base per una formazione sul campo, dove le apparenti differenze culturali e linguistiche, si dileguano negli stimoli di crescere come persone prima e come docenti dopo.
Un ringraziamento alla Preside, a tutti gli insegnanti e al personale ATA che hanno dato il meglio di loro.
Dimenticavo: la conoscenza e il desiderio di conoscere sconfigge tempi e distanze.