La prima uscita didattica dell’anno l’abbiamo effettuata a Venezia assieme ai compagni della 2^B e alcuni dei nostri professori. A Venezia siamo arrivati in treno e durante il viaggio ci siamo divertiti molto chiacchierando tra di noi e mostrandoci foto e video dai rispettivi telefoni…Quando siamo arrivati alla stazione, dopo aver aspettato un po’ ci siamo imbarcati sul vaporetto per recarci all’ Arsenale, dove ogni anno viene allestita la famosa mostra “Biennale”.
Quest’anno la mostra riguardava l’architettura e il tema specifico era il Freespace, cioè Spazio Libero. La rassegna ospitava installazioni di architetti da tutto il mondo. Nella visita siamo stati accompagnati da una giovane guida, competente che ci ha spiegato i vari progetti parlandoci degli autori e delle loro caratteristiche.
L’opera che mi è piaciuta maggiormente è stato il modellino di una scuola costruita in Giappone, dove l’idea principale è la libertà degli spazi e la multifunzionalità degli ambienti, tutti i cittadini possono accedervi liberamente per partecipare alle lezioni. Poi c’erano installazioni luminose, stanze dagli effetti speciali, modellini di case ed edifici di vario tipo, opere architettoniche con specchi che distorcevano la realtà e molto altro ancora.
Poco prima di mezzogiorno poi abbiamo partecipato ai laboratori: la classe si è divisa in due squadre e ognuna doveva interpretare una scenetta che veniva ripresa dall’alto e dai lati e l’altra squadra doveva capire sia dalle immagini, sia dal vivo cosa stesse interpretando l’altra squadra; questo ci ha fatto capire che con le riprese vedevamo solo quello che i nostri compagni che riprendevano la scena volevano farci vedere e quindi che la realtà a volte viene distorta in modo tale da farcene capire una sola parte o solo il punto di vista di qualcuno.
Dopo aver mangiato abbiamo camminato un po’ per Venezia e poi abbiamo preso il treno per tornare a casa. È stata una gita veramente interessante e istruttiva che mi ha fatto capire quanto studio e attenzione ai particolari sono necessari per costruire anche il più semplice degli edifici e come un progetto ben strutturato possa dare molto di più rispetto al solo scopo per cui è costruito in termini di abbellimento estetico e utilizzo alternativo.