di Michelangelo Suma Classe 3^ A. – Il 5 dicembre scorso la mia classe 3^ A si è recata in visita al Palazzo Comunale che un tempo è appartenuto alla famiglia Farsetti fino al 1861, quando venne ceduto al Comune di Venezia dalla stessa famiglia, poiché era entrato in vigore il diritto di poter vendere il proprio patrimonio.
La visita guidata rientra nel Progetto ‘Viaggio nelle Regole’ che è abbinato al Progetto del Giornalino scolastico online che principalmente è rivolto alle classi Terze.
L’uscita didattica è anche inserita all’interno del Progetto “Che cos’è il Comune”, iniziato lo scorso anno basato sull’itinerario a cura degli operatori del Servizio di Progettazione Educativa condotto dalla Presidenza del Consiglio Comunale avente come obiettivo quello di far conoscere più da vicino il Comune, evidenziandone il ruolo, le attività, l’organizzazione e le modalità di azione.
La prima classe Terza ad effettuare questa visita istituzionale è stata la 3^ B nel mese di novembre che, dopo un ‘approfondita informazione storica e architettonica, è stata condotta nella Sala del Consiglio Comunale dove, alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano, è stata informata sul funzionamento del Comune e messa a conoscenza di come avvengono le decisioni degli organi deliberativi comunali mediante approfondimenti e risposte alle domande formulate direttamente dagli studenti.
La mia classe è stata accolta da Fabio Orsetta, il quale ha provveduto e darci informazioni e dettagli storici e architettonici del Palazzo e ci ha fatto visitare le varie sale di Cà Farsetti insieme alla referente dell’ufficio progettazione didattica Lina Zaratin, dal Segretario Comunale e dal Consigliere Prof. Rocco Fiano ex Rettore del Convitto ‘Marco Focarini’.
Nel primo dei saloni, che una volta erano i ‘porteghi’ , dal quale si può avere l’accesso all’Ufficio del Sindaco, ci sono dei quadri sui quali sono rappresentate delle figure allegoriche. Questi quadri sono stati apposti in tempi successivi in quanto nel momento della cessione al Comune non c’erano.
Dopo siamo stati nella stanza del Sindaco che è stata restaurata negli anni ’30 mentre le decorazioni ‘palastre’ sulla porta d’entrata sono antiche.
Successivamente siamo andati nel corridoio d’entrata del 1° Piano dove ci sono delle lapidi sulle quali sono applicati gli stemmi dei vari Sindaci che si sono succeduti nelle varie elezioni.
Il primo stemma e quello relativo all’amministrazione di Venezia del 1797 che decise la caduta della Repubblica e venne eletto il primo Sindaco.
Dal Sindaco Rigo in poi non vennero più applicati gli stemmi dei Sindaci sulle lapidi.
Nel corridoio d’entrata sulle scalinate c’è una lapide che ricorda la famiglia Farsetti e sulle pareti sono dipinte delle allegorie.
Il piano più basso era il punto per il commercio dove arrivavano le merci.
E’ stato anche affrontato il problema grave dell’acqua alta e della costruzione nei primi del secolo scorso di Porto Marghera e soprattutto della preoccupante difficoltà della conservazione della città.
In seguito siamo andati nella Saletta della Giunta Comunale dove gli Assessori svolgono normalmente le loro attività ma che durante le riunioni non è permessa la presenza di persone.
Dopo ci siamo recati nella Sala del Consiglio Comunale dove ci sono 4 lampadari in vetro di Murano e dei quadri di Bonifazi dei quali uno in particolare è ‘la nascita della Vergine’.
Ci siamo seduti sugli scranni riservati ai Consiglieri dove c’è stato spiegato tutto il funzionamento delle Sedute Comunali e il processo partecipativo delle persone che desiderano essere presenti, e in più, per coloro che invece non hanno questa possibilità, possono vedere sugli schermi quanto avviene durante le fasi di dibattito e della votazione delle proposte di legge.
Prima di tutto ci hanno detto che il Comune della città di Venezia è bi-popolare e che cioè le decisioni che si prendono in questa Sala valgono anche per Mestre.
I membri che formano il Consiglio Comunale sono 36. La fase inizia con la proposta, dopo c’e’ la discussione e infine la votazione che va presa ‘a maggioranza’.
Per votare lo si può fare solo dai 18 anni in su.
C’è stato fatto notare anche che il bene pubblico è il bene di tutti e se ci sono dei danni si deve pagare per permettere il risarcimento.
Dagli scranni per un periodo, attraverso i microfoni, abbiamo fatto delle domande sempre sul funzionamento del Comune.
Appena usciti dal Comune siamo passati per San Teodoro dove c’era un mercatino che vendeva le collane di rose.
Finita l’uscita didattica siamo tornati a scuola con un insegnamento: i giovani di oggi sono la Venezia di domani.