Alessia Biancini e Samira Gioia, I^AU – I.I.S. G. da Catino
di ALESSIA BIANCINI e SAMIRA GIOIA (I^AU) – Il 19 marzo scorso la nostra classe, insieme ad altre classi dell’I.S.S. Gregorio da Catino di Poggio Mirteto, ha partecipato a un’uscita didattica al Bunker del monte Soratte. Per molti dei miei compagni, che non c’erano mai stati, è stato abbastanza inquietante e al tempo stesso affascinante. Per tutti, comunque, è stata davvero una bella esperienza, perché per due ore siamo tornati indietro nel tempo, in quel bunker dove ogni cosa sembra essersi fermata.
L’inizio della costruzione del Bunker del Soratte risale al 1937: in quell’anno il monte Soratte fu scelto da Benito Mussolini per via della sua vicinanza alla Capitale. Il progetto era quello di trasformare l’interno della montagna in un rifugio anti aereo camuffato con la fabbrica di armi della Breda; il progetto iniziale prevedeva la costruzione di 4 km di gallerie sotterranee. Ironia della sorte il bunker, però, non fu usato dai soldati italiani ma dai tedeschi. Nel settembre del 1943 “il Comando Supremo del Sud” guidato dal Feldmaresciallo Kesserling si stabilì sul monte Soratte: per circa 10 mesi le gallerie offrirono un rifugio sicuro alle truppe naziste, che resistettero anche al bombardamento del 12 maggio 1944 effettuato da due stormi di B-17. Gli aerei militari bombardarono l’area impiegando la tecnica del “Fire Storming”, che era una spirale infuocata, realizzata dagli aerei in volo allo scopo di “rubare” l’ossigeno all’interno del bunker. Prima della fuga, i tedeschi diedero fuoco a tutto il complesso e nascosero le casse d’oro sottratte alla banca d’Italia; a tutt’oggi non sono state riportate alla luce. Dopo la fuga dei tedeschi le gallerie caddero in stato di abbandono, solo nel 1967, durante la guerra fredda, per volere della N.A.T.O un tratto delle gallerie venne trasformato in bunker anti-antomico, destinato ad ospitato le più grandi cariche dello Stato in caso di attacco atomico su Roma. I lavori andarono avanti fino al 1972 quando per ragioni ancora sconosciute vennero interrotti.
L’area è stata riacquistata recentemente dal comune di Sant’Oreste (2001) ed è soggetta a un progetto di recupero da parte dell’associazione di Sant’Oreste “Bunker Soratte”, un’associazione culturale formata allo scopo di valorizzare la storia e i miti che sono all’interno delle gallerie del monte. L’idea di formare questa associazione nasce dalla necessità di valorizzare luoghi che da poco tempo sono esposti al pubblico.
Attraverso il museo “Percorso della Memoria” l’associazione è lieta di condurre chiunque alla scoperta di questo tesoro, arricchito di allestimenti museali e di filmati, che consentono di ricreare e far rivivere l’atmosfera del secondo conflitto mondiale e della guerra fredda. L’associazione, in particolare, si occupa di ricercare e di diffondere le informazioni su questi piccoli grandi tasselli della storia nazionale che si intreccia con quella locale, promuovendo innanzitutto il sito del monte Soratte e della sua storia.