Gian Domenico Manfredi -Violetta, protagonista della “Traviata, e Lucia, protagonista dei “I Promessi Sposi”, sono due ragazze del romanticismo che, spinte dall’amore, stravolgeranno la propria vita e compieranno scelte affinché al proprio amato non venga fatto del male.
Possono sembrare due amori simili, quelli delle due fanciulle, ma che, se esaminati, daranno un esito differente.
Violetta prima di conoscere Alfredo, il suo amato, era una cortigiana e non si sarebbe mai aspettata di trovare un uomo che la amasse per il suo carattere, la sua bellezza interiore e non per i servigi che offriva. Infatti quando Alfredo le dichiarerà il suo amore, la ragazza sarà incerta, non vorrà abbandonare le ricchezze che, grazie al suo “lavoro”, aveva ottenuto. Quando Violetta capirà che l’amore di Alfredo é vero se ne innamorerà e sarà disposta a vendere i gioielli, di cui inizialmente non voleva sbarazzarsi, per poter continuare a vivere con Alfredo nella loro casa. Il sacrificio che Violetta dovrà compiere è quello di ritornare dal Barone, uomo che aveva ospitato la ragazza nella sua casa prima che questa incontrasse il suo Alfredo, ciò per ordine del padre di questi.
Lucia, invece, è una popolana. Il suo amato è Renzo. È una ragazza pia e devota, impaziente di sposare Renzo. Costretta a scappare con Renzo e sua madre nel Bergamasco” con passo triste dice addio ai suoi amati monti” per fuggire da don Rodrigo e dai suoi spregevoli “segni”. A Monza si rifugia in un convento, nel quale, però, non potrà seguirla Renzo. Lontana dal ragazzo la protagonista dimostrerà la sua forza, non quella fisica, bensì quella spirituale e mentale, senza lasciarsi abbattere. I Bravi, aiutanti di don Rodrigo, trovano Lucia e la portano dall’ ”Innominato” il cui compito è quello di ucciderla. La ragazza gli parla di perdono divino, cioè, che se pentiti, Dio perdona sempre. L’Innominato a quelle parole non trova la forza per uccidere la giovane anima dal cuore puro e decide di liberarla il mattino seguente. Lucia, “si ricordò di ciò che aveva più caro” e per paura che don Rodrigo potesse fare del male a Renzo, decide di sacrificare il suo amore per questi, facendo voto di castità alla Vergine: “Oh Vergine santissima! Aiutatemi! Fatemi uscire da questo pericolo”.
La differenza, quindi, tra l’amore che spinge Lucia e quello che anima Violetta, secondo me, sta nei sacrifici che le due ragazze compiono. Di conseguenza l’amore di Lucia per Renzo è più forte, ha un valore altissimo. La ragazza durante le sue disavventure dimostra fermezza, amore costante verso Renzo, tanto che, proprio per proteggerlo, sceglierà di “non essere di nessuno” facendo, quindi, voto di castità. Al contrario credo vivamente che se Violetta avesse amato Alfredo, alla richiesta di Jermont, che consiste nel lasciare il figlio e ritornare dal barone, la ragazza avrebbe dovuto stentare, lottare per non perdere il suo amato. Con ciò, quindi, voglio dire che l’amore di Violetta per Alfredo è fragile, fondato solo sulla convinzione che lei non è più la donna dei “servigi” e che è riuscita a cambiare vita.