Matteo Manera – Il 25 Novembre 2019 insieme ai miei compagni e alla professoressa Castellano sono andato a Soleto perché era stato organizzato un incontro per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Le persone che ci hanno accolto nell’aula magna ci hanno parlato della violenza di genere. Essa si verifica, ad esempio, quando un ragazzo provoca danni fisici e psicologici alla fidanzata. Questo fenomeno accade nei rapporti di coppia, ma anche fra un gruppo di amici. Le donne, già in antichità, venivano definite inferiori; vietavano loro di andare a scuola, imponevano di stare a casa e fare le pulizie, facendo pensare che servissero solo a quello. Secondo me bisogna distinguere la differenza fra litigio e violenza: ad esempio se due persone discutono ad alta voce non per forza si tratta di violenza, ma se una persona inizia a insultare, minacciare, spaventare e alzare le mani, bisogna subito denunciare, non solo se capita fra i genitori, ma anche se capita a scuola o per strada. La frase su cui riflettere è: “Alla violenza non si risponde con la violenza ma con l’autodifesa”. Però
bisogna ricordare che la soluzione più semplice è parlare con un adulto e risolvere tutto ciò. Negli ultimi 20 anni, sono state ammazzate 3325 donne…Ci rendiamo conto di quanto possa essere violento e crudele l’uomo?