//Viaggiare è come sognare…

Viaggiare è come sognare…

di | 2023-12-04T22:01:01+01:00 4-12-2023 22:01|Alboscuole|0 Commenti
a cura di Gianmarco Migliosi  – classe III/B – Scuola Secondaria di I grado- “Viaggiare è come sognare; la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”. Traendo spunto da questo aforisma racconta un viaggio che ti è rimasto impresso nella memoria, soffermandoti sui luoghi che hai visitato, sulle esperienze che hai vissuto, sulle cose nuove che hai imparato. Cerca di trasmettere al lettore le emozioni intense che hai provato. Un viaggio è veramente come un sogno, non realizzi dove veramente ti trovi, e non vorresti che quel momento di spensieratezza finisca, come è successo a me quest’estate appena tornato a casa dopo un bel viaggio. A luglio sono partito con l’aereo per Londra per un viaggio studio. Ero molto timoroso a prendere l’aereo per la prima volta, non avevo paura dell’aereo in sé, ma della possibilità che cadesse, essendo poco ottimista. Però fortunatamente sia all’andata che al ritorno, oltre a qualche turbolenza, ne sono uscito sano e salvo. Invece la mia preoccupazione maggiore era lo stare da solo, anche se non del tutto, lontano da casa per ben quindici giorni. Dopo essere arrivati al College Westminster, dopo due ore di pullman, ci hanno fatto visitare le varie strutture. Erano enormi, spaziose e moderne, con una bella mensa, una palestra, delle sale riunioni e molto altro. Provavo fortissime emozioni contrastanti, gestite fortunatamente dalla presenza dei miei amici, che anche nei momenti più difficili ci aiutavamo e confortavamo a vicenda. Londra è una bellissima città, ma è anche molto costosa; infatti, ho speso una bella cifra per i vari regali e souvenir, però, secondo me, è giustificato visto che probabilmente non ci tornerò o almeno non rivisiterò gli stessi posti. Abbiamo visitato luoghi e monumenti indimenticabili come il Big Ben, il London Bridge o Wembley, e potrei continuare per tutta la mattinata. Per questo ancora oggi ringrazio i miei genitori per avermi dato la possibilità di vivere questa incredibile esperienza, che non tutti possono permettersi. Però se i primi giorni mi sembravano non finire mai, ad un tratto ne mancavano pochissimi al ritorno, e le mie emozioni si invertirono, non volevo che questo magnifico viaggio finisse, quindi se prima contavo i giorni che mancavano per tornare a casa, adesso il ritorno era l’ultima cosa a cui volevo pensare. Pochi giorni prima della partenza affrontai pure un esame Trinity, che all’inizio neanche avrei voluto fare, ma per la mia formazione linguistica e per rendere orgogliosi i miei genitori, mi sono impegnato al massimo, studiando fino a tarda notte e così sono riuscito ad ottenere una “A” ed una “B”. Purtroppo, pochi giorni dopo era arrivato il momento di tornare in Italia, quindi dopo aver fatto faticosamente le valigie e con il timore che superassero il peso consentito, ci salutammo con gli altri ragazzi italiani con cui avevamo fatto amicizia, e tornammo a casa stanchi ed insonnoliti. Non dimenticherò mai questo viaggio incredibile, che mi ha reso più maturo, vivendo in camera con un mio amico per due settimane senza rompere niente, o quasi (un braccio ed una finestra), e mi ha insegnato a non avere timore per nuove esperienze, ma affrontarle e viverle come se ognuna fosse l’ultima.