a cura di Alessandro Cattin -Classe III/B – Scuola Secondaria di I grado –
“Viaggiare è come sognare; la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”. Traendo spunto da questo aforisma racconta un viaggio che ti è rimasto impresso nella memoria, soffermandoti sui luoghi che hai visitato, sulle esperienze che hai vissuto, sulle cose nuove che hai imparato. Cerca di trasmettere al lettore le emozioni intense che hai provato“.
Quest’estate, insieme ad alcuni miei amici, siamo andati a fare una vacanza studio a Londra.
Siamo partiti il 23 luglio dall’aeroporto di Sant’Egidio, eravamo tutti agitati, non sapevamo cosa ci aspettasse ma allo stesso tempo non vedevamo l’ora di atterrare.
Arrivati al college non potevamo credere ai nostri occhi, c’erano delle strutture enormi: la palestra, la scuola dove si svolgevano le lezioni. L’edificio più’ impressionante era il dormitorio: un edificio a quattro piani ma era lungo quasi 500 metri!
Dopo un tour del college siamo andati in camera a sistemare le nostre cose. Le camere erano doppie ed il mio compagno di stanza era Gianmarco.
Subito dopo aver messo un po ‘ in ordine le cose ci hanno chiamato per la cena.
Sapevamo che la cena sarebbe stata presto ma non pensavamo alle sei di sera! Comunque con il tempo ci siamo abituati. Dopo cena siamo andati a fare un giro a Londra. Abbiamo preso la metro e non ci siamo nemmeno dovuti spostare dal college per prenderla perché la fermata era proprio dentro il college.
Siamo tornati in camera alle undici e siamo tutti crollati dal sonno.
La prima settimana abbiamo avuto le lezioni di pomeriggio dalle due alle cinque, quindi andavamo la mattina e dopo cena a visitare Londra.
In questa settimana ho provato più’ emozioni rispetto alla seconda , sia per i musei che abbiamo visitato come Madame Tussauds sia per i monumenti che abbiamo visto come Buckingham Palace e il cambio della guardia ma soprattutto perché ho fatto tante amicizie, in particolare con i ragazzi più’ grandi che, a differenza di come pensavamo, sono stati subito gentili e ci hanno accolto nel loro gruppo.
Specialmente con quattro di loro: Chiara, Ulisse, Nicola e Tommaso abbiamo stretto un’amicizia più’ profonda.
Eravamo cosi’ legati che io e Jacopo un notte abbiamo dormito in camera di Nicola e Tommaso.
Ogni giorno, prima di andare a visitare Londra, io ed Ulisse andavamo nella palestra del college a giocare a basket; in quei momenti mi sentivo libero e senza pensieri.
Nella seconda settimana, al contrario della prima, le lezioni si svolgevano di mattina, subito dopo colazione.
Questa settimana pero’ aveva un ostacolo: l’esame finale del Trinity.
I primi tre giorni della settimana sono passati normalmente, quello che mi è piaciuto di più’ e’ stato quando ci hanno portato in un centro commerciale e io sono stato “costretto” da Chiara ad andare a fare shopping con lei.
Il giorno prima dell’esame io e Tommaso Massini ci siamo chiusi in camera sua, abbiamo studiato per l’esame e, per farci un piccolo regalo, abbiamo ordinato dei panini al Burger King.
Il giorno dell’esame ero un po’ in ansia, tutto però è svanito quando mi sono seduto davanti al professore. L’esame è andato bene perfettamente ed il professore mi ha fatto i complimenti.
La sera della partenza eravamo tutti un po’ malinconici, soprattutto le ragazze che sono venute nelle nostre stanze piangendo. Prima di salire sull’aereo ci chiedevamo come avremmo fatto a vederci tutti i giorni quando saremmo tornati a casa. Alla fine siamo arrivati ad un compromesso: avremmo cercato di vederci il più’ possibile anche a casa.
Questa vacanza mi ha fatto crescere sia sotto il punto di vista dell’autonomia , sia sotto quello della responsabilità.
Nella vita farò altre vacanze ma nessuna sarà comparabile a questa.