di PIETRO PIUTTI – Ho deciso di scrivere quest’articolo perchè osservando la mia città ho rilevato che sono presenti vari tipi di uccelli che si sono completamaente adattati a vivere con tutti noi e nei vari sestieri. Oggi sono andato ad acquistare il giornale per mio nonno e ho letto che un gabbiano ha strappato dalle mani di un turista il panino che stava mangiando. Questo è un fatto grave perché i gabbiani sono uccelli di mare e quindi è proprio in quel luogo che dovrebbero riuscire a trovare il cibo per sfamarsi. Ci sono altri esempi sui gabbiani che a Venezia trovano anche molti modi di procurarsi di cibo come ad esempio attaccando i colombi, i topi, i granchi e perfino i sacchetti della spazzatura, creando così disagi e disordine in molte parti della città. A questo si deve aggiungere che i gabbiani purtroppo non sono l’unico problema che affligge Venezia, ma ci sono anche i colombi che ormai sono troppo numerosi. Per questo motivo da tempo è stato vietato non solo ai cittadini ma anche ai numerosi turisti di dare da mangiare ai colombi perché il loro guado rovina i monumenti di rilevanza storica. I gabbiani e i colombi non sono però gli unici uccelli che vivono a Venezia, ma ci sono anche i cormorani e gli uccelli che arrivano da altri territori come: le gazze ladre, i corvi, le gazzette, ecc. che si possono ammirare quando si prende il vaporetto nei canali, in laguna e nei giardini. La cosa che mi piace di più di questa presenza sono le “voci” che in orari diversi accompagnano la mia giornata. Se poi accade che nella bella stagione vado a fare delle gite in laguna allora diventa ancora più bello perché in quel luogo posso ammirare molti tipi di uccelli in volo che vivono in un habitat che mi riserva sempre delle sorprese, ma si deve purtroppo rilevare che però questo non possa dare più cibo sufficiente per sfamarli tutti. Mentre guardo le bellissime specie di uccelli faccio una riflessione: quanto sarebbe bello se l’uomo apprezzasse e rispettasse ciò che la natura ci offre senza provocare disastri ambientali.
Piutti Pietro 3^ A.