di Andrea Bortoluzzi (classe 2^A) – Che nottata da lupi! Il vento ulula e le finestre della casa vibrano. Marco è solo in casa, sta guardando la televisione disteso su un divano di pelle bianca. Marco è un tipo pigro, scansafatiche che, per guadagnarsi da vivere, registra video e vlog da postare sul web. E’ molto famoso e guadagna molto. E’un tipo basso e grasso, porta degli occhiali antiquati e ha i capelli sempre spettinati. Non ha nessuna ragazza ma lui dice che non serve vivere con una donna per essere felici, basta vivere con pollo e televisione.
Marco, dopo un’ora di TV, si stancò di sentire le solite notizie, quindi decise di fare un vlog e poi di postarlo su web. Aveva in mente un vlog della sua cantina, dotata perennemente di vino e birra di ottima qualità. Così salì in camera a prendere cavalletto, videocamera e torcia. Salendo le scale qualcosa lo bloccò. Sentì un rumore strano, un “pliin”. Pensò che fossero gli scalini rovinati ma, anche se stava fermo, si sentiva. Non si fermò più di tanto a investigare sul rumore strano. Entrò in camera sua e prese l’occorrente, tornò giù e si diresse verso la porta della cantina. Aprì la porta, accese la torcia, fece un gran respiro e cominciò a fare l’ introduzione del video. Poi scese in cantina con videocamera e torcia accese. Era buio, e Marco si faceva strada con la luce della torcia. Quando toccò il pavimento umido gli vennero i brividi, la cantina era umida e sporca, con tappi e ragnatele dappertutto. Cominciò a parlare con i suoi futuri spettatori quando ecco che, da un angolo della cantina, si sentì un martello battere su un’incudine e, di tanto in tanto, una voce rauca che contava: “Uno…Due…Tre…Quattro…”. Tra le botti di vino, Marco si diresse verso quella voce spaventosa. Giunto all’angolo tra una riga e una colonna di botti, prese coraggio, ruotò di 180 gradi e puntò la torcia contro l’angolo dicendo: “Chi va là?”. Non c’era nessuno. Si avvicinò e guardò attentamente: appoggiato sul pavimento, c’era uno strano ciondolo. Scoprì, sempre vicino al ciondolo, una chiave appena forgiata. La prese con un guanto da lavoro che teneva sempre in tasca e la infilò nella piccola serratura presente nel ciondolo. Girò la chiave e aprì… I vicini sentirono un urlo e, spaventati, chiamarono la polizia. Dissero che proveniva dalla casa di Marco. I poliziotti entrarono nella casa e per istinto puntarono alla cantina. Scesero le scale e, all’angolo della stanza dove prima c’era il ciondolo, trovarono solo una videocamera distrutta e sopra un foglietto scritto col sangue: “I see you” che in italiano significa “Io vedo te”…