di La Redazione “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli” Martin Luther King. ll 7 febbraio si celebra la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita nel 2017 su iniziativa del Miur, nell’ambito del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola. Anche il nostro Istituto comprensivo Mariano-Fermi ha aderito a tale iniziativa, coinvolgendo tutti gli alunni che con tanta grinta hanno espresso il loro disappunto nei confronti di tale fenomeno. Il termine bullismo indica un insieme di comportamenti aggressivi, verbali, fisici e psicologici reiterati nel tempo, posti in essere da un individuo, o da un gruppo di individui, nei confronti di individui più deboli. Un fenomeno che va fermato e sul quale è importante riflettere. Per tale motivo, gli alunni dell’Istituto Comprensivo hanno organizzato alcuni momenti per riflettere su tale tema. Le classi quinte della scuola primaria, hanno incontrato le forze dell’ordine e ne è emersa l’importanza di portare a conoscenza di tutti ragazzi la pericolosità di questo fenomeno, significativamente nocivo per la salute fisica e mentale, soprattutto perché i dati lo rappresentano come sempre più diffuso. L’incontro ha lasciato agli alunni un messaggio preciso: l’importanza del rispetto verso gli altri e la sensibilizzazione al dialogo costante e alla fiducia verso gli adulti e verso le figure educative di riferimento che hanno il delicato compito di renderli consapevoli, supportandoli quando sono vittime di soprusi e atti di violenza. Il giorno dopo invece, gli alunni della classe 2^A della scuola secondaria di primo grado, divisi in gruppi, si sono recati nelle varie classi prime a parlare di un progetto a cui aderisce il nostro Istituto di nome Mabasta che consiste nel cercare di prevenire o di eliminare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo dalle nostre classi attraverso piccoli passi: – eleggere anonimamente un ragazzo e una ragazza (bulliziotto e bulliziotta) della classe che abbia il compito di denunciare qualsiasi atto poco in linea con il giusto atteggiamento scolastico -eleggere anonimamente un professore, di cui ci si fida, punto di riferimento della classe -impegnarsi a rispettare i due precetti di Mabasta, “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te” e “fai agli altri solo ciò che vorresti fosse fatto con te”. Punto forte di questo modello è anche la “Bullibox”: se ci fosse una situazione di bullismo ma per paura i ragazzi non ne volessero parlare a voce, nella nostra scuola è stata installata una box dove poter scrivere lettere, anonime o meno, raccontare cosa sta succedendo e un professore sarà sempre pronto ad aiutare chi ne avesse bisogno. Un impegno che caratterizza quotidianamente le azioni educative del nostro istituto.