Di Federico Bafunno – classe 2^ sez. I
Un giorno Giacomo stava giocando a calcio con i suoi amici. Si raccontava che lui fosse il più forte, ed infatti era così. Ad un tratto durante la pausa del primo tempo non si trovò più il pallone. Successe tutto così in fretta. Nessuno sapeva dove fosse finito, fino a quando non arrivò Mattia, un suo amico, che gli disse che il pallone era finito oltre il cancello del vicino.
Giacomo preso dalla rabbia se la prese con Mattia e così litigarono tutta la mattinata mentre gli altri cercavano di recuperare il pallone.
Quando il pallone sembrava ormai perso, verso l’ora di pranzo, il cancello si aprì ed uscì un ragazzo con un pallone in mano, un pallone simile a quello di Giacomo, anzi era quello di Giacomo! Si capiva dalle macchie sul logo che Giacomo non aveva mai tolto per paura che si rovinasse.
Quel ragazzo aveva notato Giacomo e Mattia litigare, decise di avvicinarsi per capire, cosa fosse accaduto. Giacomo spiegò per filo e per segno, e alla fine chiese se avesse voglia di giocare con lui.
Il nuovo amico si chiamava Flavio, che accettò subito, iniziarono a giocare e Giacomo si accorse subito del talento calcistico del nuovo compagno.
Lo si capiva da come controllava la palla. A parte la competenza era divertente, gentile, intelligente .
Fattasi una certa ora Giacomo chiamò la madre e le chiese se poteva invitare Flavio a casa, dopo tanti tentennamenti la mamma accettò. La madre scoprì che era un bravo ragazzo, di cui si poteva fidare. Inoltre Flavio aveva gli stessi interessi di Giacomo, quel giorno per tutti e due fu indimenticabile, continuarono a vedersi e scoprirsi ogni giorno.
Flavio e Giacomo da un’amicizia causale vissero un’amicizia permanente, forte e profonda grazie a un pallone.