Cari lettori,
oggi voglio parlarvi di un argomento che ha sconvolto quasi tutto il mondo e cioè del COVID-19.
Tutti purtroppo sappiamo di cosa si tratta: il COVID-19 (acronimo di COrona VIrus Disease 19) éuna malattia infettiva respiratoria causata dal virus denominato SARS-Cov-2.
I primi casi sono stati riscontrati in Cina, dove inizialmente venne ipotizzato che si parlasse di un ceppo della famiglia del COVID e che la malattia fosse stata trasmessa da animali selvaggi che in Cina si possono trovare comunemente nei mercati.
Una malattia dal contagio lento, ma letale, soprattutto perchè senza cura o vaccino.
Tutti noi abbiamo assistito in televisione alla quarantena della città di Whuan, focolaio del virus.
Tutti noi abbiamo creduto che non potesse arrivare fin qui.
Una volta arrivato, abbiamo pensato che si trattasse di una banale influenza, ma nel giro di poco tempo la situazione é precipitata e tanti Paesi sono finiti in “Lockdown”, cioè in blocco, isolamento.
Tante persone si sono ammalate, tante morte.
Molti hanno perso il lavoro, molti altri non possono continuarlo a causa delle restrizioni.
Noi studenti siamo chiusi in casa da due mesi.
Molti di noi hanno subito temuto di perdere l’anno, altri hanno atteso di volta in volta una data di sblocco che non c’è stata.
Sicuramente tutti ci siamo trovati di fronte ad una cosa nuova: la didattica a distanza.
All’inizio é stata davvero disorientante: consegne che sfuggivano, compiti su più piattaforme, videolezioni ad orari un po’ disparati (e non da subito).
Mettersi in linea per me é stata a volte un’impresa. E credo lo sia stato per tutti, sia docenti che alunni, che genitori.
All’inizio mi ha assalito l’ansia, ma poi ho capito che questa poteva essere una grande opportunità dal punto di vista scolastico.
Potevo gestire il mio tempo, potevo documentarmi con calma e soprattutto non avevo l’ansia di parlare davanti a tutti.
La strada era dissestata e apparentemente senza via di uscita, ma avevo le scarpe adatte per poterla percorrere e una bussola tutta mia per potermi orientare. Dovevo solo capire il funzionamento.
Credo sia andata così anche per i miei compagni, per i professori, per i genitori di tutti.
Una volta entrati nel sistema, credo abbiamo tutti compreso che le difficoltà possono essere superate, se, anche nelle distanze, rimaniamo uniti e collaboriamo.
E sicuramente quando torneremo saremo più arricchiti sia sotto il profilo educativo, tecnologico e umano.
Quindi, nonostante tutto… ANDRÁ TUTTO BENE!
Irene De Bortoli, 2^G