dalla Redazione del TGTassoNews – L’antico Egitto ci riserva sempre delle incredibili sorprese e affascinanti misteri. Oggi vogliamo parlarvi di una statua: la statua del faraone Chefren. Il faraone Chefren (ca. 2558 a.C. – 2532 a.C.) regnò durante la IV dinastia. La sua statua si trova al Museo egizio del Cairo ed è considerata una delle opere più belle, affascinanti e misteriose che l’arte egizia abbia prodotto. Chefren appare rigidamente seduto sul suo trono regale, con lo sguardo fisso davanti a sé in un punto lontano. Ma il mistero che avvolge questo capolavoro è nel materiale: la statua, infatti, è stata scolpita da un unico blocco di diorite nera. La diorite è una delle pietre più difficili da lavorare che si conoscano; la sua durezza è tra 7 e 8 nella scala di Mohs, ma a causa della sua consistenza, è più difficile da lavorare persino del granito. Il granito, al giorno d’oggi, può essere lavorato solo con il diamante (durezza 7). Allora, come è stato possibile, nel XXVI secolo a.C., lavorare la statua di diorite del Faraone Chefren con una precisione tale che non si osserva nessuna imperfezione tipica degli strumenti? A quell’epoca il materiale più duro disponibile era il rame o qualche sua lega. Non esisteva il ferro (durezza 4 nella scala di Mohs) e meno ancora il ferro al carbonio (durezza 5). Il ferro apparve prima in Oriente, nel XII secolo a.C., ma in Europa non apparve fino all’VIII secolo a.C. e non si sa quando apparve in Africa. Anche con il ferro non sarebbe stato possibile lavorare la diorite, poiché il ferro è molto più morbido. Le ipotesi sono aperte e l’alone di mistero che circonda questa statua, rende ancora più affascinante queta civiltà. Chi ha potuto scolpire la statua di diorite del Faraone?