Come si fa ad essere felice senza avere accanto le persone a cui vuoi più bene? Io, da quando è iniziata la quarantena, non riesco ad essere felice!
Non avevo mai capito come fosse bello svegliarsi la mattina e andare a scuola… L’ unica forza è la speranza che tutto questo finisca presto per poter riabbracciare tutti un po’ più forte di prima.
In questo periodo di paura e caos, sto vivendo con la mia famiglia un momento duro e difficile della mia vita.
Nell’ isolamento forzato dall’emergenza coronavirus, trascorro questa Pasqua 2020 a casa con i miei genitori e le mie sorelle. A causa di tutto ciò mi è passata anche la voglia di mangiare, per colpa di questo mostro non sono più me stesso . In questo periodo la Natura è più ingannevole che mai: nonostante tutto, le prime rondini alla ricerca dei nidi lasciati l’anno prima e le piante con i fiori sbocciati ci ricordano che è di nuovo primavera….
Di solito nelle festività mi riunisco con tutti i familiari da mia nonna, quest’anno per la prima volta non è stato possibile a causa di questo virus che sta facendo stare tutti a casa e cambiare le proprie abitudini. Vorrei vedere gli amici e le prof ma purtroppo non si può uscire. Mi mancano i parenti e i cugini, mi manca la scuola, mi mancano i compagni per ridere e scherzare, speriamo che finisca presto questa quarantena e che torneremo presto ad abbracciarci e a scherzare di nuovo come prima perché questa situazione sta iniziando a pesare, anche se per fortuna ho un giardino e quindi posso fare qualche giro in bici, prendere il sole e giocare con i miei cani, quindi non sto soffrendo eccessivamente nello stare chiuso in casa. Spero che si trovi al più presto una soluzione a questo problema, mi manca la normalità. Sento molto, inoltre, la mancanza di mio fratello e della sua famiglia, perché essendoci il divieto di assembramento non è stato possibile stare insieme: sono giorni di malinconia e privi di gioia. Mio fratello piccolo, invece, si sta facendo sempre più insopportabile, sta ogni secondo incollato a me e non si stacca più, dove vado io va lui e mi stressa con video stupidi che vede su tik tok. Mancano pochi giorni e avrò una sorellina, speriamo sia più silenziosa di Carlo. Faccio un po’ di esercizi per tenermi in forma ma dopo 3 minuti sono già stanco quindi mi sdraio sul letto e guardo serie tv ma ovviamente non riesco a godermela in pace dato che ci sono 12 uccelli che cantano dalle 5 di mattina fino alle 9 di sera e mi stonano; a volte penso di liberarli così da non sentirli più. Spero che questa quarantena finisca presto perché vorrei uscire, vedere i miei amici e tornare a scuola, si, sembra strano ma voglio tornare a scuola.
Per le strade non si vede e non si sente nessuno, sembra il mese di agosto quando le città si svuotano per le vacanze estive e spesso mi soffermo su questo strano, assordante silenzio perché non si sentono più i rumori soliti: macchine, clacson, addirittura le voci dalle altre case; tutto è diverso, non è più una vita normale.
Dal bar sotto casa mia dove di solito c’è sempre tanta gente, non arriva più il buon odore di caffè!
Tra qualche giorno sarà il mio compleanno, un compleanno diverso che penso ricorderò per sempre e che non potrò festeggiare come gli anni scorsi. Ricordo quando, fino alla scorsa Pasqua, mi recavo in Sila con la mia famiglia, a Botte Donato, dove facevamo una grigliata di carne, si sentiva il canto degli uccelli e l’odore della carne che cuoce, e tutti scherzavamo e ridevamo .
Ora, invece, la quarantena sta stravolgendo la mia vita quotidiana, e mi sta anche rendendo più nervoso non tanto perché devo rimanere a casa ma perché stare tutti questi giorni chiuso con due donne (mia mamma e mia sorella), senza contare il noioso fratellino, è qualcosa di insopportabile! L’importante è comunque trovare un ritmo che ci faccia sentire meglio anche nella nostra dimensione di isolamento sociale, purtroppo necessaria. In questo periodo sono comunque molto annoiato, stanco, raramente di buon umore: il mio stato d’animo è cosi contrastante che alterno momenti di pura tristezza a quelli di gioia. Sono momenti così duri per tutti, e questo virus ci sta mettendo alla prova duramente. Da una parte mi sento fortunato perché sono a casa con la mia famiglia che sta bene , e questo per me è davvero consolante, ma dall’altra, guardando i tg la tristezza ritorna. Tanti morti, tante persone che sono state private di salutare i propri cari per via di questa pandemia. E a un certo punto mi sono detto: ma cosa festeggio a fare se molte persone non hanno la mia stessa gioia? Perché non posso condividere con il mondo la gioia che posso provare io nell’abbracciare mio padre , mia madre, mia sorella e persino quel rompiscatole del mio fratellino? Certo non è colpa mia , eppure vorrei stare accanto a quelle persone e dirgli che, nonostante la morte, i loro cari sono saliti nel paradiso, dove Dio avrà cura di loro. Mia madre mi ha sempre insegnato che bisogna pensare agli altri sempre, ed io ora vorrei farlo ma mi sento impotente. Prego che tutto questo possa finire presto per poter poi festeggiare davvero con tutti, scendere in piazza e non aver più paura di abbracciare, baciare o dare la mano alle persone. So che andrà tutto bene ma per ora, come dice mia madre, restiamo a casa e preghiamo per chi è più addolorato di noi, perché in questo periodo cosi buio bisognerà pur vedere la luce, prima o poi, in fondo al tunnel, e la luce tornerà a splendere , come dice il corvo nel film: non può piovere per sempre.
Sia per i credenti che per chi ha fede nell’uomo, questa Pasqua (mai come le altre) rappresenta la possibilità di ritornare a vivere attraverso la ricerca e l’impegno quotidiano di donne e di uomini. Questa speranza di vita che ci accomuna deve vederci tutti impegnati a superare questa terribile situazione e a guardare con ottimismo al futuro. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che proprio mai come in questo momento dobbiamo ringraziare chi sta continuando a lavorare per noi: i sanitari, l’esercito, le forze dell’ordine, la polizia locale, gli addetti ai supermercati e tutti quelli che quotidianamente rischiano la vita per noi a vari livelli. Lo so, è uno sforzo gigantesco quello che ci viene chiesto, ma se vogliamo rispettare la vita di tutti e riprovare il gusto di stare insieme, dobbiamo sottostare alle regole che ci sono state date e dobbiamo rimanere ancora per un pò dentro casa.
La sorpresa più bella nell’uovo di Pasqua del 2020 sarà la fine di un incubo e l’inizio di una nuova fase nella quale tutti noi potremo sentirci migliori pensando che quando ci rincontreremo sarà tutto più bello perché ne saremo usciti insieme.
E quella ferita guarirà con un abbraccio che avrà un nuovo calore ed è lì che sarà di nuovo Pasqua, la vera rinascita dell’umanità. Nessuno di noi deve dimenticare questo periodo ma farne tesoro per il prosieguo della vita…
Le classi 2H/2I/3A IPSEOA “Mancini-Tommasi”, Cosenza