ALDA MERINI Qualche nota su una poetessa esemplare
di Francesco Magi – Poesia e preghiera sono nel profondo la stessa cosa: un cercare l’Altro, un andare Oltre. Poesia come preghiera è la raccolta di versi “Corpo d’amore: un incontro con Gesù” di Alda Merini. Non è un libro “devoto”, ci sono tutta la modernità e l’essenzialità di una donna provata dalla vita, eppure piena di vita.
Il suo grido di sofferenza si trasfigura in parole d’amore:
mi hai fatta soffrire / talmente soffrire / che non potevo fare a meno di te. / Molti mi guardano negli occhi / e rimangono estatici / perché capiscono che io ti ho visto, / che ti ho sentito, / o che perlomeno, qualche volta, / ti ho anche tradito./ La Merini, per anni ricoverata in manicomio, poi guarita, si è affrancata dalla schiavitù della malattia con la poesia. L’incontro con Gesù la costringe a uscire da se stessa a guardare l’altro. Nell’altro prende forma l’incontro con il Cristo: “Tu entri dalla porta dello sguardo”, riconosce la poetessa, fiamma che scioglie tutti i ghiacciai dell’universo”.
La Merini ha sentito Gesù come “l’ultimo” colui che tocca l’abisso della sofferenza, che conosce e patisce la solitudine e il tradimento proprio da parte degli amici. L’amore, per la Merini è il sentimento delle pie donne che provvedono alla sepoltura di Gesù e accarezzano teneramente il suo corpo, lo amano. È il sentimento di sua figlia maggiore che in un momento di necessità ha dovuto prendersi cura di lei, lavarla, pulirla, cambiarla… E quando le ha chiesto che cosa provava per un corpo ormai vecchio, le ha risposto: Mamma, io sono nata da lì”. Questo è l’amore, quello che non conosce egoismo, piacere fine a se stesso.