a cura di Gabriele Vallone – classe II/E – scuola secondaria di I grado –
La Pasqua di quest’anno è stata davvero strana, surreale, quasi assurda!
Siamo a casa da molti giorni, l’entusiasmo dell’inizio, che ci faceva sembrare tutto una vacanza, si è trasformato in noia e in paura.
In noia perché non ho la possibilità di fare quello che facevo prima: stare con gli amici, i nonni, andare a scuola. Paura perché il virus potrebbe colpire le persone a me care, come i miei nonni che sono anziani o mio padre che lavora in ospedale.
Abbiamo trascorso questa Pasqua in solitudine; gli altri anni ci raggiungevano i nostri parenti dal Piemonte ed era un’ occasione per riunire tutta la famiglia, per festeggiare insieme, di solito a casa nostra, perché è la più grande ed abbiamo il giardino. Il nonno preparava i cannoli siciliani, la zia Enza preparava la pastiera napoletana per lo zio Elis che ha origini campane e la mia mamma preparava la ciaramicola e i “pani di cena” che sono dei biscotti pasquali siciliani con i semi di anice e una glassa di zucchero sopra!
Un incontro di tradizioni regionali molto gustoso! Quest’anno invece abbiamo mangiato solo i dolci confezionati dalla mamma e le uova di cioccolato.
Nel pranzo di Pasqua, abbiamo gustato un buonissimo pasto! Noi ragazzi avevamo collaborato alla preparazione delle torte al formaggio. Che fatica, ma che soddisfazione!
Diversamente dagli altri anni, abbiamo seguito le funzioni religiose in televisione. Il Papa è apparso molte volte in tv: mi è sembrato più vecchio, triste e preoccupato del solito. Mi è dispiaciuto molto vederlo così vulnerabile; mi ha suscitato molta tenerezza e allo stesso tempo molta tristezza! Ricevere la sua benedizione speciale sotto la pioggia è stato davvero emozionante e la piazza vuota ha sottolineato la tragicità e la gravità del momento che stiamo vivendo.
Il venerdì Santo abbiamo acceso un cero e abbiamo recitato la Via Crucis a casa nostra.
La mia mamma, che è siciliana, ci ha fatto ascoltare delle preghiere in dialetto che mi fanno ridere un po’ perché la pronuncia è molto strana e diversa dalla nostra.
L’unica cosa che ho trovato simile alla Pasqua dell’anno scorso è stata la Primavera.
Sia la Pasqua che la Primavera sono simboli di rinascita, risveglio, positività, ma vedo queste cose per ora solo nella natura.
In questi giorni ho aiutato i miei genitori nella preparazione e pulizia dell’orto: ho notato insetti che cercano fiori, lucertole, gechi che prendono il sole e si scaldano, le rondini che fanno il nido, l’albero di fico che ho in giardino che ha già i primi frutti piccoli e duri…. ma noi non stiamo vivendo questa primavera, questo risveglio perché non possiamo uscire e siamo rinchiusi da più di 50 giorni dentro le nostre case!
L’unica cosa che ha reso dunque questa Pasqua davvero speciale è stato trascorrere il tempo con la mia famiglia, senza fretta, condividere paure, pensieri ed esperienze, tutti insieme!