Di Daniela Grussu – La distanza personale imposta dalla situazione di emergenza sanitaria e le conseguenti modalità d’incontro nate da questa esigenza, stanno inevitabilmente modificando la comunicazione e in modo particolare nella scuola. La dinamica relazionale tra adulti e bambini nella scuola dell’Infanzia ha necessità di contatto, di prossimità, di poter essere vissuta “in presenza”. In questo anno scolastico l’aula è considerata dagli adulti un rifugio protetto da regole igieniche e protocolli, per il bambino invece è vissuta come spazio amico dove poter realizzare insostituibili esperienze di vita, di relazione e di apprendimento.
Le docenti stanno mettendo in campo tutta la loro creatività per “trasformare le difficoltà in opportunità” di crescita equilibrata e serena, e da questo lavoro di riflessione sono nate tante buone pratiche. La classe 6M, piccola bolla gialla della Scuola dell’Infanzia Papa Wojtyla, ha scelto di definire la Programmazione didattica attraverso lo sfondo integratore della gentilezza, un percorso che promuove un’importante valore d’incontro sociale. Insegnare la gentilezza al tempo del Covid significa presentarla come un anticorpo che può sconfiggere il virus, un concetto che ci aiuta a non sentirci soli, una sfida a riscoprire quei piccoli gesti e quella parola che vale un abbraccio, una disposizione di apertura che fa la differenza positiva nelle relazioni, nelle giornate trascorse nelle piccole bolle, negli incontri a distanza con le famiglie e con i colleghi.
Da settembre 2020 l’Educazione Civica è una disciplina trasversale che interessa tutti i gradi scolastici a partire dalla Scuola dell’infanzia, e questo orientamento può essere sviluppato nel concetto di gentilezza. Attraverso la mediazione del gioco e delle attività didattiche strutturate, la gentilezza promuove il graduale sviluppo della consapevolezza dell’identità personale e in parallelo della percezione degli altri.
Dall’esperienza compiuta dai bambini e le bambine della 6M, emerge come la scuola possa essere una palestra di gentilezza in sicurezza. Nella quotidianità, la ricerca e l’uso delle paroline magiche ha innescato un circolo affettuoso e virtuoso fatto di attenzioni e gesti di vicinanza nella distanza. Il percorso compiuto ci ha portati a essere Super Eroi della gentilezza.
Tutti i bambini conoscono e si ispirano a un supereroe, quelli che si vedono nei film fare gesti eroici per qualcuno. Ma per essere eroi non bisogna indossare costumi dai colori sgargianti o avere super-poteri: ognuno di noi può esserlo semplicemente allenandosi a essere gentile con chi abbiamo davanti, il compagno, l’insegnante, il collaboratore…
La piccola bolla gialla è vaccinata con l’antidoto della gentilezza e si prepara a esplodere al momento opportuno per abbracciare tutti dicendo: Ciao! Come stai? Vedrai andrà meglio!